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Automotive, ritardi nella svolta green ma mercato in ripresa: +21% a dicembre

Non è stato un anno positivo per il mercato dell'auto nell'ottica della transizione ecologica: la rappresentanza di auto elettriche cala di un punto rispetto al 2021

Automotive, ritardi nella svolta green ma mercato in ripresa: +21% a dicembre

Com'era prevedibile già nelle proiezioni delle scorse settimane, il 2022 per il mercato dell'auto si è chiuso in negativo, con una perdita del 9.7% rispetto all'anno precedente e un incredibile -25% sul 2019. Questi sono i dati ufficiali dal Ced del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, secondo il quale le 104.915 unità di dicembre (+21%) portano a chiudere il 2022 con 1.316.702 immatricolazioni di autovetture nuove, con una perdita complessiva di volumi di 141mila pezzi. A portare maggiori delusioni al mercato dell'auto è il comparto dell'elettrico, nell'anno che sarebbe dovuto essere della conferma definitiva.

"È tempo di valutazioni e possiamo tirare le somme dell’anno appena terminato: il 2022 non è stato certamente un anno buono per la transizione verso l’elettrico. La quota di mercato di questa alimentazione, che sarebbe dovuta crescere con la spinta degli incentivi statali, ha invece consuntivato una flessione rispetto al 2021", ha spiegato Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, la federazione dei concessionari auto. I numeri sono impietosi in tal senso, con un arretramento dal 4,6% al 3,7%, il che fa registrare il peggior andamento tra i più grandi mercati in Europa.

"I volumi di immatricolato dell’anno sono stati i più bassi degli ultimi 40 anni, anche peggio dell’anno 2020 in cui eravamo nel pieno della pandemia e le reti di vendita subirono la chiusura forzata dell’attività per oltre due mesi", ha proseguito De Stefani Cosentini, sottolineando che tutto questo non è altro che un freno al rinnovo del parco auto circolante nel nostro Paese. Guardando al nuovo anno, le previsioni non possono essere particolarmente rosee a causa del contesto economico di forte inflazione, che frena gli italiani nell'acquisto di beni che non vengono considerati primari, se non per necessità.

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"Soprattutto in vista del divieto europeo di vendita dei veicoli endotermici a partire dal 2035, rimangono molto forti i dubbi circa l’opportunità di puntare sul 100% elettrico e sul tema abbiamo accolto con favore le recenti dichiarazioni del presidente del Consiglio dei ministri per poter rivedere tale impostazione che appare troppo stringente nei tempi ai fini di una transizione ecologica ragionevolmente sostenibile", ha proseguito De Stefani Cosentini, facendosi portavoce dei tanti operatori del settore.

Adolfo De Stefani Cosentino ha rimarcato l'inefficacia dei contributi alla rottamazione e all’acquisto di veicoli green, che è stata lanciata lo scorso aprile e poi modificata in estate. Lo dimostra il fatto che ci siano avanzi di risorse superiori a 270 milioni di euro sulle fasce 0-20 e 21-60 g/Km di CO2 e oltre 8,5 milioni per i veicoli commerciali N1 e N2. Da parte di Federauto, come sottolinea De Stefani Cosentino, l'auspicio è che queste risorse vengano presto convogliate in nuove misure per il 2023, rivedendo anche "alcuni aspetti normativi che, allo stato attuale, ostacolano la completa fruizione degli incentivi per gli acquisti di veicoli a bassissimo impatto ambientale".

Il presidente di Federauto, nella nota di inizio anno relativa ai risultati dei 12 mesi precedenti, ha evidenziato come nell’arco dei dodici mesi ci sia stata una flessione di tutte le alimentazioni, ad eccezione delle ibride non ricaricabili, che hanno ottenuto un incremento del 6.7%, raggiungendo il 33.4% di quota. In aumento anche le auto alimentate a Gpl, che hanno registrato un +10.4%, portandosi a quota 9% circa. Al contrario, le vetture elettriche registrano nell’intero 2022 una diminuzione del 26.9%, attestandosi ad una rappresentatività del 3.

7%, circa un punto percentuale in meno rispetto all'anno precedente.

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