
In un periodo storico in cui l’automobile è diventata una somma di eccessi — più grande, più complessa, più pesante — Dacia si ferma, osserva, e decide di rispondere con una domanda: cosa serve veramente al pianeta delle quattro ruote. Non è una provocazione, ma un punto di partenza. Da lì nasce Dacia Hipster Concept, una visione concreta di ciò che potrebbe essere la mobilità elettrica del domani: accessibile, leggera, funzionale e sostenibile. Un progetto che non rincorre la novità del momento per lasciare gli astanti a bocca aperta, ma che cerca soluzioni vere per esigenze reali. Per la vita di tutti i giorni.
L’auto essenziale, in senso pieno
In un’epoca in cui ogni nuova generazione di auto aggiunge qualcosa — una funzione, un display, un orpello — Dacia utilizza il segno meno, una sottrazione che non significa perdita di qualità. Riduce il superfluo, comprime gli ingombri e rende più semplici i meccanismi. Il risultato è sorprendente: un veicolo lungo appena 3 metri, ma con 4 posti veri e un bagagliaio capace di modulare il suo spazio fino a 500 litri.

Stéphanie Chiron, a capo del Product Planning Avanzato, lo descrive come “tutto ciò che ci si aspetta da un’auto da usa tutti i giorni”. Nulla di più, nulla di meno. E in questo equilibrio sottile si nasconde la vera innovazione. La chiave è nella leggerezza. Hipster Concept pesa il 20% in meno della già essenziale Spring. Una riduzione che non nasce da compromessi, ma è dettata da scelte ben precise: meno materiali, energia per produrla e massa da muovere. Un’auto che riduce i consumi non solo alla guida, ma in ogni fase della sua esistenza. L’obiettivo è ambizioso: dimezzare l’impronta di carbonio rispetto ai migliori veicoli elettrici oggi sul mercato. Non un piccolo passo, ma un vero cambio di paradigma.
Il design per catturare lo sguardo
Dentro all’hangar dove abbiamo potuto osservarla dal vivo, siamo rimasti colpiti. Il design è assolutamente originale, anche se i richiami a qualche vecchia gloria non mancano. E non è un delitto, anzi. Dal primo sguardo, Hipster Concept trasmette un senso di magnetismo. Le sue forme sono nette, razionali e robuste. Le ruote sono collocate ai quattro angoli della carrozzeria, senza sbalzi inutili. Il frontale è orizzontale, mentre i fari sono incastonati come gemme.

Anche dietro, il portellone si apre in due parti per massimizzare la praticità. I fari posteriori, protetti dalla struttura, non hanno bisogno di vetri: un dettaglio che racconta tanto dell’approccio design to cost adottato da Dacia. Il colore della carrozzeria è tinta in massa, scelta che elimina la verniciatura e riduce costi e impatto ambientale. Solo tre componenti sono verniciati. Anche questo è design: non solo forma, ma intenzione.
Dentro, lo spazio che non ti aspetti
L’abitacolo sorprende. Grazie alle proporzioni verticali, l’ambiente interno è luminoso e arioso, anche grazie al tetto in parte vetrato. Quattro adulti possono viaggiare comodi, con sedili progettati per unire ergonomia e leggerezza. Il sedile anteriore è una panchetta unica, soluzione che richiama le auto popolari del passato ma ripensata in chiave contemporanea. Il design è minimal, la struttura a vista, il tessuto tecnico accogliente.

È un abitacolo pensato per durare e per accompagnare, non per stupire. Lo spazio è modulabile: con due passeggeri a bordo, il bagagliaio arriva a 500 litri. Non male per un’auto più corta di molte city car. Addirittura, ci si può caricare dentro una lavatrice, come abbiamo provato con le simulazioni virtuali. Davvero una tuttofare con la “T” maiuscola.
Connettività semplice, ma efficace
La tecnologia non manca. Hipster Concept integra il concetto di BYOD — Bring Your Own Device — da sempre caro a Dacia. Lo smartphone è al centro dell’esperienza a bordo: si usa come chiave, navigatore e sistema multimediale. La dock station diventa display, mentre la cassa Bluetooth portatile fa da impianto audio. Tutto funziona senza complicazioni, perché utilizza strumenti che l’utente già conosce e possiede.

Gli interni sono predisposti per essere personalizzati con gli accessori YouClip: 11 punti di ancoraggio distribuiti tra plancia, porte e bagagliaio. Poi, ci sono portabicchieri, lampade di ogni misura e supporti di vario tipo: ognuno può configurare l’auto in base al proprio utilizzo quotidiano.
Mobilità per tutti, secondo Dacia
In Europa, il prezzo medio delle auto nuove è aumentato del 77% negli ultimi quindici anni. Una corsa che ha lasciato indietro molti. Con Hipster Concept, Dacia vuole riportare l’elettrico a portata di portafoglio. Non con un compromesso, ma con un’idea chiara: rendere l’auto un bene accessibile, senza rinunciare alla qualità, alla sicurezza e al senso pratico.
È la continuazione naturale della strada iniziata con Logan e proseguita con Spring. Ma oggi la sfida è ancora più urgente: l’elettrificazione rischia di diventare elitista, se non si trovano nuove strade. Hipster Concept non promette di cambiare il mondo, ma offre una soluzione concreta per viverci meglio.
Con meno peso, meno costi, meno complicazioni. E, forse, anche con un po’ più di intelligenza. Per adesso resta un prototipo da circa 100 km di autonomia, ma presto potrebbe trovare uno spazio nella gamma di serie con diverse migliorie. Tempo al tempo.