La Ferrari Maranello dell'inganno in The Family Man

Nella favola natalizia di Brett Ratner "The Family man", Nicolas Cage si trova a interpretare un uomo a cui crede di assomigliare, dato che guida proprio la "sua" macchina

La Ferrari Maranello dell'inganno in The Family Man

"Il protagonista è un uomo che guida una Ferrari e indossa abiti di Zegna". Iniziava così il copione breve che gli sceneggiatori assoldati da Brett Ratner dovevano portare a Nicolas Cage, all'apice della sua carriera. Ed in effetti erano queste due delle prerogative "distintive" del protagonista di The Family Man, Jack Campbell, un avvenente broker di Wall Street spocchioso ed eccessivamente sicuro di se, scapolo impenitente ed eroe inatteso per una notte. Né il finto né il vero Campbell potevano immaginare, però, quanto presto sarebbero stati privati per fini di trama di quella spettacolare Ferrari 550 Maranello che vediamo sfrecciere per le innevate vie di Manhattan; mentre l'impianto stereo diffonde l'indimenticabile Luciano Pavarotti che canta "La donna è mobile" dal Rigolleto, e l'esaltato Cage se la canta e se la suona sprofondando un sedile in pelle rosso Cartier.

Considerata una delle Ferrari più belle e all'avanguardia della scuderia dal Cavallino rampante, la Maranello 550 era una berlinetta sportiva con motore anteriore, erede diretta di modelli superlativi come la Ferrari 250 GTO e la Ferrari 275 GTB degli anni '60. Dal momento che nei decenni successivi la Ferrari non aveva più progettato e messo in produzione - ad eccezione della Ferrari 365 GTB/4 Daytona che rimase in produzione fino al 1974.

Le berlinette Ferrari con il motore posto anteriormente che precedevano, e avrebbero succeduto ad una serie di "Super car" tra gli anni '70 e i primi anni '90, erano sepre state pensante come vetture di lusso con elevate prestazioni capaci di fungere allo stesso tempo da auto di rappresentanza, nella configurazione posti 2+2 dell'abitacolo che particolarmente curato con rivestimenti è in pelle con una strumentazione che conciliasse la sportività di casa Ferrari con una buona dose di lussuosa eleganza. Non a casa un'automobile simile bastava ad definire lo status di chi si trovata al volante. E tanto serviva per delineare al primo impatto la figura del protagonista, questo esemplare di uomo definito trionflamente come un "vanto del Capitalismo".

Quando la 550 Maranello venne presentata a Nürburgring nel luglio 1996, svelando un muso lungo e sporgente a dispetto di una coda corta e serrata con quattro bei fari tondi, fu evidente da quali linee dei modelli storici avesse tratto ispirazione Lorenzo Ramaciotti di Pininfarina. L'indicazione gli era arrivata, pare, direttamente da Luca di Montezemolo, che voleva puntare su una nuova ammiraglia che sarebbe tornata alla tradizione del motore anteriore. Un V12 aspirato per la precisione. Per spingero oltre il possibile un'auto che "spiritualmente, concettualmente e materialmente" doveva portare sul mercato una Daytona "rinata" sotto il nome della città natale dell'amato Drake; comandando la memoria sul desing della vecchia 275 GTB ed evocando lo spirito ineguagliabile delle berlinette che avevano ammaliato e tormentato gli appassionati d'automobilismo per tutti gli anni '60.

Strano ma vero, la Ferrari Maranello 550 grigia con interni in pelle rossa che compare nelle riprese è realmente appartenuta all’attore protagonista del film, che l’aveva venduta appena un anno prima che si iniziasse a girare per acquistare un’altra Ferrari. Ancora più strano poi, p pensare che sia stata proprio la descrizione del broker con un debole per le belle donne, le belle macchina e l’alta sartoria ad aver attratto Nicolas Cage, che invece, per chi ha visto questa bella favola natalizia, trascorrerà gran parte del film a bordo di una monovolume capricciosa, vestendo abiti dozzinali, a volte quasi risibili, come l’abbinamento pantalone del pigiama rosso e montone alla Jerry Calà in Vacanze di Natale in una gelida mattina di dicembre. Altro che yuppismo ossessionato alla Patrick Bateman di Easton Ellis su grande schermo.

Se il regista di The Family Man si è detto “soddisfatto” de quello che menziona come suo film più riuscito, noi non possiamo dirci assolutamente insoddisfatti dell’interpretazione offertaci dal raggirato Cage all’apice della sua carriera. La terzultima degna di nota oresemmo dire. (Seguiranno nel 2002 Il ladro di Orchidee e nel 2005 Lord of War, ndr). Sarebbe bello lasciarci con altre nozioni sull’automobilismo nostrano, o con altri aneddoti appassionanti su quella che personalmente reputo essere la più bella Ferrari degli ultimi quarant’anni ma data la connessione tra la trama e le status sociale che proprio quella Ferrari tende a rappresentare - senza tralasciare ovviamente l’attico nell’Olympic Tower sull’angolo con le 5th Ave vista cattedrale di St.Patrick dove avrebbe abitato Mr.

Campbell - , preferisco lasciare il lettore a una riflessione interiore: voi cosa avreste scelto di fronte a quel gate di JFK, se aveste potuto assistere al vostro futuro in quelle due dimensioni parallele eppure così distanti?

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