Fiat 128 Rally, per i piloti di tutti i giorni

La Fiat 128 Rally nasce con l'intento di dare sportività all'auto dell'anno 1970 e per rispondere alla sempre più crescente domanda nei confronti delle pepate macchine per famiglie

Fiat 128 Rally, per i piloti di tutti i giorni
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Per introdurre questa macchina non c'è cosa migliore che raccontare quell'incredibile spot pubblicitario che ha accompagnato il lancio della Fiat 128 Rally. Una musica dal ritmo frenetico, quasi stordente, con quelle sonorità tipiche degli anni Settanta, sulla falsa riga di un pezzo buono per un poliziesco all'italiana, la compatta Fiat di colore giallo scatta fulminea e corre a perdi fiato tra strade di campagna e grandi arterie autostradali vuote, per raggiungere una meta fuori sede, che è una piccola chiesa di paese.

Tra inquadrature ben mirate sulla sportiva carrozzeria e sequenze accelerate, ci immergiamo in questa adrenalinica storia, che farebbe pensare a un giovane sposo in ritardo nel giorno del suo matrimonio. All'altare infatti compare una sposa stanca per l'attesa. La sorpresa sta nello scoprire che l'eroe che lotta contro il tempo non è il futuro marito, ma il parroco che deve celebrare la funzione. Un colpo di genio che ancora oggi ci descrive benissimo l'attitudine di questa macchina: una sportiva per tutti.

L'auto dell'anno 1970

Facciamo un passo indietro e andiamo nel 1969, quando la Fiat lanciò sul mercato la sua piccola ma rivoluzionaria vettura, la 128, che venne premiata l'anno seguente come Car of the Year, come si direbbe oggi. Fu un bel salto in avanti quello del costruttore torinese, con questo modello tanto sofisticato e innovativo per l'epoca, che non fece fatica a imporsi come punto di riferimento della categoria. Il merito era da attribuire anche al suo straordinario papà, quel Dante Giacosa che è stato l'autentico demiurgo di Mirafiori.

L'ingegnere italiano riuscì a fare centro anche questo progetto che contava su uno schema nuovo per la Casa: motore in posizione trasversale e trazione anteriore. La 128 è un sistema che cambia diceva un celebre spot: e così fu. La compatta torinese aggiungeva alla sua pregiata argenteria anche uno schema tecnico decisamente brillante, che poggiava su sospensioni a quattro ruote indipendenti con McPherson all'avantreno e balestra trasversale, con funzione di barra stabilizzatrice, al retrotreno. Questa scelta prese il nome di "disposizione Giacosa". L'auto era così buona che sarebbe stata una crudeltà non donarle anche una versione sportiva. Ed ecco che prese forma la versione Rally.

Fiat 128 Rally, presentazione al Salone di Ginevra

La Fiat 128 Rally venne presentata sotto le luci della più importante rassegna dell'automobile: il Salone di Ginevra del 1971. Un'occasione speciale per ammirare una vettura che avrebbe fatto strage di cuori e conquistato tanti allori sulle strade d'Europa. In fondo, la sportivetta torinese nasceva anche per appagare quella fame di competizioni e di gare, che stava alimentando la passione di tantissimi automobilisti a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta. Il nome Rally ci indicava quale sarebbe stato il suo campo prediletto.

Fiat 128 Rally

Stilisticamente l'auto era uno zibaldone armonioso di tante compenenti già transitate su altri veicoli della produzione di Mirafiori. La 128 Rally, infatti, aveva la calandra in nero opaco, priva di bordo cromato, con il logo Fiat rotondo in bella mostra, privilegio garantito soltanto ai modelli sportivi della Casa, poi, un paraurti anteriore in due pezzi con rostro centrale leggermente differente rispetto a quello della 500L, fari supplementari, come si farebbe con una macchina da prova speciale notturna, strisce adesive nere alla base della fiancata, per dare ancora più carisma alla carrozzeria e vetri posteriori apribili a compasso. Al posteriore, il colpo di genio, fu dotare questo modello con i doppi gruppi ottici circolari della Fiat 850 coupè seconda serie. Un quadro completo, appetitoso e sfizioso, che veniva immesso sul mercato nell'estate del 1971 al costo di 1.220.000 lire. Circa 150.000 in più della versione due porte "standard".

Il motore

Per qualcuno le parole d'ordine è: si poteva fare di più. Tuttavia, sotto al cofano la Fiat decise di collocare un robusto 1.3 da 67 CV, grintoso e frizzante, anche se forse avrebbe meritato qualche cavallino in più che, tra l'altro, sarebbe andato a equipaggiare la "sorella" 128 Coupè. In ogni caso, il temperamento era audace e divertente, anche se non estremo. La 128 Rally era pur sempre un'auto da famiglia, anche se al volante si trovavano dei papà dal piede pesante.

Fiat 128 Rally

Osservando i numeri delle prestazioni, oggi si potrebbe sorridere, ma più di cinquant'anni fa erano interessanti: 150 km/h di velocità massima e accelerazione da 0-100 km/h in 11,6 secondi. Un bell'andare tutto sommato, favorito da un peso a vuoto intorno agli 800 kg.

Uscita di produzione

La

Fiat 128 Rally fu prodotta dal 1971 al 1974, contribuendo a rimpolpare in misura minore gli oltre 3.000.000 di esemplari che hanno segnato la carriera di un'auto immortale. Un successo davvero clamoroso.

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