Automotive

Ford Mustang, la storia di una icona lunga 60 anni

Ripercorriamo la storia della mitica pony car americana capace di lasciare un segno indelebile nel cuore degli appassionati di auto

Ford Mustang, la storia di una icona lunga 60 anni

Ascolta ora: "Ford Mustang, la storia di una icona lunga 60 anni"

Ford Mustang, la storia di una icona lunga 60 anni

00:00 / 00:00
100 %
Tabella dei contenuti

La Ford Mustang è probabilmente l’emblema della sportività “made in USA”, parliamo di una vera e propria icona su quattro ruote che per ben 7 generazioni ha scritto in maniera indelebile una importante parte della storia dell’automobilismo moderno. La pony car americana si è saputa evolvere in 60 anni di onorata carriera, reinventandosi anche in una futuristica versione SUV 100% elettrica, battezzata Mustang Mach-E, ma almeno per il momento non ha comunque rinunciato alle tipiche varianti di carrozzeria coupé e convertibile.

Ford Mustang, una storia lunga 7 generazioni

Ora non ci resta che ripercorre la storia delle sette generazioni della Ford Mustang, costellata da varianti personalizzate, versioni da corsa e ancora più spinte, spesso frutto della collaborazioni con il mitico Carroll Shelby. Parliamo quindi di un successo senza precedenti, anche se il progetto originale non era partito con altissime aspirazioni.

Il debutto

Nei primi anni il manager Lee Iacocca avvio un nuovo progetto che voleva portare alla nascita una sportiva genuina e poco costosa dedicata ai giovani nati dopo la Seconda guerra mondiale. Nonostante il budget limitato e l’uso di numerosi componenti provenienti da alti modelli di Casa Ford, nel 1964 nacque la prima generazione della Mustang, un vero e proprio modello di stile e personalità. La forma definitiva prese piede dopo la realizzazione di una serie di prototipi, mentre come pianale venne scelto quello utilizzato dalla Ford Falcon. La versione di serie misurava 4,6 metri di lunghezza e 1,78 di larghezza ed era declinata sia con carrozzeria Coupé che Convertibile, entrambe dotate di quattro posti. La linea affascinante e sportiva non era però estrema, andando così incontro ai gusti di un’ampia fetta di clientela. Il prezzo super competitivo, inferiore ai 3.000 dollari, e una vasta gamma di personalizzazioni decretò il successo commerciale della vettura che solo nel primo giorno di vendita raccolse oltre 200mila ordini. Ampia anche la gamma motorizzazioni che prevedeva una unità entry-level da 2,8 litri e appena 105 CV, accompagnata da poderosi propulsori V8 proposti come alternativa.

Le versioni Fastback e Shelby

mustang

Nel settembre del 1965, debutta il l Model Year '65 che oltre a una serie di novità portò in dote anche una inedita variante di carrozzeria, ovvero la Fastback che in poco tempo diventò una vera e propria icona. Sempre nel 1965 arrivarono le prime versioni super sportive elaborate da Carroll Shelby, come GT350 spinta da V8 Windsor da 4,7 litri con 310 CV di potenza. Il restyling del '67 vide il debutto dei motori Big Block, a partire dal V8 6.4 litri da 325 CV, successivamente arrivarono anche le prime omologazioni per competere al campionato NASCAR. Indimenticabili anche le straripanti versioni “Boss”, con motori 429 e 302, rispettivamente da 380 e 294 CV.

Calo delle vendite e rinascita

mustang

Negli anni successivi le vendite della Mustang furono altalenanti, fino ad arrivare ad un calo significativo che fece valutare la possibilità di uno stop definitivo alla produzione di questo modello. Inaspettatamente, la clientela e gli appassionati spinsero per la decisione contraria e la dirigenza Ford si convinse a continuare a realizzare una nuova generazione della pony car americana. Nel 1994 debuttò la quarta generazione che ebbe un ottimo successo che continuò anche negli anni successivi. La versione del 2015 sbarcò finalmente anche sui mercati europei con una completa gamma motorizzazioni che comprende il classico V8 5.0 da 435 CV, un quattro cilindri Ecoboost turbo 2.

3 da 315 CV più indicato alla clientela del Vecchio continente e negli USA anche un V6 da 3,7 litri.

Commenti