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Ford Sierra Cosworth, sportiva a tutto tondo

La Ford rilancia le sue ambizioni nell'ambito sportivo stravolgendo la placida berlina Sierra, trovandole una dimensione nuova grazie alla Cosworth

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A chi si può attribuire la nascita di quel genere di vetture, che ha entusiasmo la fine degli anni Ottanta e ha proseguito con furore nella decade successiva, composto da quelle berline, che tolta la maschera da tranquille auto da famiglia, si sono rivelate delle belve furiose? La prima indiziata è proprio la Ford Sierra Cosworth, un progetto - per certi versi - bizzarro ma che il mercato ha premiato in modo caloroso e clamoroso, supportato da una scorpacciata di vittorie ottenute nelle varie serie del motorsport in cui la Sierra si è trovata a partecipare, dai rally alla pista. Senza il suo esempio, quel filone così particolare di sportive derivate da blande e anonime auto non ci sarebbe mai stato. E quante emozioni ci saremmo persi per strada.

Per vederla serve vincere un braccio di ferro

All'interno delle grandi aziende, quando bisogna programmare e progettare qualcosa che all'apparenza sembra superfluo, è necessario superare una lunga serie di ostacoli. Nelle riunioni di vertice prima di arrivare al semaforo verde, si cerca il confronto e si giunge a una votazione, dove prevale la maggioranza. Nel caso della Sierra Cosworth, i dirigenti di Ford si sentono a un bivio. La corrente sportiva spinge forte per ridare fiato a una gamma carente di adrenalina, specialmente in Europa, mentre i più conservatori nicchiano e contano gli spiccioli in cassa. A dare un colpo di reni decisivo alla causa della Sierra Cosworth ci pensa Stuart Turner, capo della Ford Motorsport Europe, che trova un appoggio decisivo in Walter Hayes, vicepresidente di Ford Europe, nonché fautore della mitica GT40 che vinse a Le Mans nel 1966 duellando con Ferrari. Grazie a questi due elementi il braccio di ferro viene vinto dalla corrente sportiva, così nel 1983 la Sierra tutto pepe ha il via libera e può essere sguinzagliata. Finalmente.

Leggerezza e potenza, la ricetta vincente

Per vederla su strada bisogna aspettare il 1986, ma le sensazioni che riesce a dare al volante sono valse la lunga attesa. La Sierra Cosworth, rispetto alla versione standard, ha ricevuto una lunga serie di rivisitazioni che hanno riguardato il telaio, l'aerodinamica e il motore. Quest'ultimo, poi, è un sovralimentato da 2.0 litri che equivale a un pieno di adrenalina. Il turbo è un delirio e quando entra in funzione lancia questa berlina verso nuove dimensioni di velocità. I cavalli a disposizione sono 204, una bella cifra, ma Cosworth non accetta nessun tipo di compromesso, come sulla bilancia che deve essere leggera. La macchina, infatti, sfoggia un peso a secco molto contenuto (appena 1217 kg). Infine, serve una dinamica degna di queste specifiche e così sarà. Con la Sierra Cosworth si possono tracciare delle linee perfette, impostare le curve in modo chirurgico e si può domare la sua tendenza alla derapata con relativa semplicità. In fondo è questa la bellezza di possedere una pura trazione posteriore. Il piatto forte per divertirsi è servito.

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La Ford Sierra Cosworth vuole vincere

La Ford ha un grande obiettivo: vincere il Campionato Mondiale Turismo. Per farlo ha bisogno di ricavare ancora più velocità e potenza dalla propria berlina. Il 2.0 turbo viene portato a 224 CV, grazie a una turbina Garrett più grande, che trasforma completamente il carattere della macchina, che diventa più scorbutica e aggressiva. La dieta produce un'ennesima riduzione del peso, mentre altre modifiche concludono l'opera. Questa versione si chiama RS500 e viene prodotta in soli 500 esemplari (tutti con guida a destra) da strada, utili per ricevere l'omologazione necessaria a iscriversi al Gruppo A. L'auto vincerà l'agognato titolo mondiale nel 1987, mentre nel Mondiale Rally si accontenterà della medaglia d'argento alle spalle della Lancia Delta.

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La seconda serie, la 4x4 e la fine della corsa

Nel 1987 l'Ovale Blu presenta la seconda generazione della Sierra, anche in versione Cosworth. Il nuovo disegno piace di più, la linea convince e il mercato risponde positivamente facendo galoppare le vendite, che migliorano rispetto all'originale. A contribuire all'ondata positiva della commercializzazione ci pensa soprattutto la "Sapphire", la Sierra a tre porte che sembra ancora più affilata e dinamica. Nel 1990 esordisce anche la 4x4, che finalmente adotta la trazione integrale che predilige lo scarico della potenza sull'assale posteriore, con una ripartizione 34-66. Quest'ultima peserà appena 100 kg in più della versione "tutta dietro". Solamente due anni dopo, la Sierra saluta tristemente tutti i suoi affezionati, il suo ciclo è giunto al tramonto. La Ford ha pronta la Mondeo come sostituta della sua versione da famiglia, mentre per i più vivaci animi corsaioli la sorpresa è vedere "reincarnata" la meccanica Cosworth sotto alla Escort.

Un passaggio del testimone dal sapore epico, tra due vetture che hanno lasciato il segno nella loro epoca.

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