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“I nostri partner sul territorio punto di riferimento per i clienti nei nuovi scenari strategici”. Parla il presidente di Mercedes-Benz Italia

Dalla transizione elettrica alla rete di vendita, dal rischio "effetto Cuba" alla strategia del lusso: l'intervista esclusiva al Ceo di Mercedes Benz Italia Radek Jelinek

“I nostri partner sul territorio punto di riferimento per i clienti nei nuovi scenari strategici”. Parla il presidente di Mercedes-Benz Italia Esclusiva

Una passione per l'Italia da quando aveva 11 anni. I suoi miti? Agostini, Fittipaldi, Stewart. Radek Jelenik, 60 anni appena compiuti, per certi versi si può dire che abbia conosciuti gli estremi della vita. Nell'agosto 1982 riesce a scappare dalla Brno comunista e in un modo rocambolesco, pericoloso e fortunato riesce a raggiungere il nostro Paese. Aveva 20 anni, i capelli lunghi e tanti sogni. Dopo varie peripezie, un periodo di latitanza, gli studi in economia, i primi lavori, inizia a girovagare per l'Europa fino all'approdo in Mercedes nel 1987 dove ha ricoperto cariche in Germania, Argentina, Venezuela, Milano e Messico e dall'ottobre 2018 è diventato presidente e ad di Mercedes-Benz Italia. Adesso, Jelenik prova a tracciare il futuro. Come ha sempre fatto.

Come vede il percorso di transizione verso l’elettrico in Italia? Si sta facendo abbastanza?

"Se si vuole ottenere un risultato concreto, non è mai abbastanza, si può sempre fare di più. Quello che vedo è che lo sforzo che è stato chiesto a noi costruttori non va certamente di pari passo con quello degli altri attori coinvolti nella transizione e, in particolare mi riferisco a politiche di incentivo di medio e lungo termine per le tecnologie green e ad un piano di investimenti legati alle infrastrutture".

Il Mise ha stanziato 520 milioni di euro per rilanciare la filiera dell'automotive, secondo lei possono bastare?

"Quando parliamo di mobilità sostenibile dobbiamo considerare questo concetto nel suo significato più ampio: sostenibile per l’ambiente, ma anche per chi la produce, per chi la vende e chi l’acquista. Alla luce di ciò, è ovvio che qualsiasi misura di sostegno, se non prende in considerazione tutti questi aspetti sarà sempre insufficiente, soprattutto se non è integrata in un piano ben definito, con obiettivi di lungo termine".

Qual è il futuro delle auto sportive e delle fuoriserie nell’era dell’elettrico?

"L’elettrificazione è già nel futuro, ma anche nel presente delle auto sportive, come dimostra la Formula 1, la massima espressione della performance automobilistica. Ed è naturalmente sempre più nel futuro delle nostre supercar. Per fare un esempio, la AMG GT E-Performance è attualmente la vettura più potente della nostra gamma: una plug-in che sfruttando la combinazione di motore elettrico ed endotermico è in grado di erogare una potenza di sistema di ben 843 cavalli".

Mercedes

In futuro, esisteranno ancora le auto termiche?

"Il Parlamento europeo ha votato una misura che prevede che dal 2035 si potranno vendere solo veicoli nuovi a zero emissioni e noi siamo pronti ad offrire entro la fine del decennio un portfolio di vetture esclusivamente elettriche ove le condizioni dekl mercato lo consentiranno. Ciò significa che sulle nostre strade ci saranno comunque, per diversi anni e salvo rigide politiche di disincentivo, automobili alimentate a benzina o gasolio. Per questo motivo, chiediamo che questa transizione venga accompagnata nel modo più corretto e ‘sostenibile’ possibile, al fine di evitare il cosiddetto ‘effetto Cuba’, soprattutto in un Paese come l’Italia che già oggi vanta il triste record del parco circolante più anziano d’Europa".

State valutando l'utilizzo anche dell'idrogeno?

"La mobilità elettrica ha molte sfaccettature e l'idrogeno è una di queste. Il potenziale di questa tecnologia è parte della nostra strategia di mobilità. Allo stesso tempo, ad oggi, criticità legate soprattutto allo stoccaggio e alla rete di distribuzione che ne orientano l’impiego verso veicoli industriali piuttosto che sulle automobili su cui abbiamo fatto comunque diverse sperimentazioni".

Mercedes sta continuando ad elevare il proprio posizionamento, da premium a lusso. Come crede che questo processo possa impattare sulle logiche del mercato italiano e, soprattutto, sui risultati di vendita di Mercedes?

"Il nostro portafoglio prodotti si sta rifocalizzando verso quella che è per elezione la sua fascia di riferimento, in tutti i suoi segmenti: dal Top End Luxury all’Entry Luxury, passando per il Core Luxury. Ciò si traduce in un mercato più efficiente dal punto di vista dei margini per la nostra rete di vendita e in un’offerta di maggior valore per i nostri clienti, anche quelli business che potranno contare sempre più su modelli in grado di generare importanti valori residui, compensando il conseguente upgrade economico".

Radek Jelenik

Parlando dei segmenti inferiori, che strategia seguirà Mercedes, ad esempio Classe A? C’è un futuro per loro?

"Sicuramente il segmento delle compatte, attraverso un’offerta razionalizzata nel numero dei modelli, continuerà a presidiare un canale importantissimo, soprattutto nel nostro Paese, attraverso un portfolio di modelli in grado di soddisfare a pieno le aspettative dei nostri clienti in questo segmento, anche attraverso un upgrade di contenuti distintivi e di elevato valore".

A partire da luglio 2023, Stellantis modificherà completamente il rapporto con la rete europea di concessionari, trasformandoli in agenzie/commissionari. Mercedes seguirà in futuro questo modello o continuerà ad essere importante il rapporto one-to-on tra cliente e venditore?

"Mercedes-Benz AG ha annunciato da tempo il passaggio ad un nuovo modello distributivo, cosiddetto modello di agenzia, e dopo averlo già introdotto in alcuni mercati pilota come Svezia ed Austria, sta pianificando il roll-out nei prossimi anni sul resto dei Paesi europei tra cui il nostro. Il desiderio di assicurare ai nostri clienti un’esperienza di lusso passa anche attraverso una modalità di vendita che preveda, per una determinata vettura nuova, lo stesso prezzo in ogni angolo d’Italia. Il processo di cambiamento prevede solo una trasformazione contrattuale con i nostri partner, il cui valore e professionalità continuerà a rappresentare ancora uno dei principali motivi di successo per il nostro brand. In questo modo riusciamo ad assicurare la medesima esperienza esclusiva e di lusso anche a chi desidera vivere il brand e l’esperienza di acquisto in maniera puramente digitale.

Allo stesso tempo, siamo convinti che il rapporto individuale con il cliente continuerà ad essere una parte importante della customer journey, fondamentale nell’identificazione dei suoi bisogni e nella ricerca della sua soddisfazione, a garanzia di una loyalty consolidata nel tempo".

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