Bacheca condominiale su WhatsApp: quando è utile e cosa dice la legge

L’amministratore può usarla per avvisi rapidi, ma la legge impone limiti precisi su comunicazioni ufficiali e privacy dei condòmini

Bacheca condominiale su WhatsApp: quando è utile e cosa dice la legge
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Pulizie scale, manutenzioni, piccoli richiami al regolamento: la bacheca condominiale è da sempre il punto di raccolta per le comunicazioni rapide. Ma oggi, con smartphone e messaggistica istantanea, sempre più amministratori scelgono una soluzione digitale: un gruppo WhatsApp.

L’idea è semplice: informare tutti in tempo reale, senza costi e senza dover affiggere avvisi nell’atrio. Ma non tutto può essere condiviso così liberamente: ci sono limiti precisi stabiliti dalla legge. Vediamo quali.

Comunicazioni ammesse e vietate

Una chat condominiale può servire per avvisi informali, come: orari di pulizia, numero dell’amministratore, promemoria di lavori o riunioni, e ancora, richiami al rispetto del regolamento.

Non può invece sostituire le comunicazioni ufficiali previste dal Codice civile, come la convocazione dell’assemblea, che deve arrivare tramite Pec, raccomandata, fax o consegna a mano, salvo accordo diverso tra tutti i condòmini.

Privacy e consensi

E per quanto riguarda i dati personali? Se il gruppo è aperto solo ai condòmini, è possibile condividere i nomi di chi non è in regola con le spese (sapere chi paga e chi no è un diritto). Vietatissimo invece diffondere altre informazioni private come date di nascita, codici fiscali, indirizzi o dati sanitari.

Anche i numeri di cellulare sono protetti: prima di inserire un condòmino in chat bisogna chiederne il consenso.

Partecipazione volontaria

Nessuno può essere obbligato a partecipare alla chat, né l’amministratore può inserire d’ufficio un condòmino senza permesso. Allo stesso modo, chi gestisce il gruppo può rimuovere chi lo usa per contenuti fuori tema o inappropriati.

Gli obblighi dell’amministratore

La chat WhatsApp è uno strumento facoltativo: l’amministratore non è obbligato a crearla, ma se lo fa deve garantire che tutti ricevano le informazioni rilevanti, anche chi non partecipa al gruppo. Il suo dovere resta quello di agire con la diligenza del buon padre di famiglia, garantendo trasparenza e correttezza.

In conclusione, se la chat condominiale può senz’altro essere una bacheca

virtuale comoda e veloce, va gestita con regole chiare, rispetto della privacy e senza dimenticare che la legge prevede ancora canali ufficiali per le comunicazioni più importanti.

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