Giuliano Pisapia è un moderato, ha detto e ripetuto che sarà il sindaco di tutti i milanesi, anche di quelli che non lhanno votato. Perfetto, però lo dicono tutti i sindaci eletti... Lavvocato viene dalle file di Rifondazione Comunista che non è un peccato, intendiamoci, ma su sicurezza, nomadi e centri sociali ha idee precise. E con i centri sociali e larea più schierata della sinistra che lo hanno sostenuto un po dovrà fare i conti soprattutto su certi argomenti che vanno dalle occupazioni abusive, agli sgomberi, alle manifestazioni di piazza. E non sarà facile perchè, le frange più estreme della sinistra che tra i loro slogan spesso mettono le parole dialogo e confronto, non sempre hanno tanta voglia di confrontarsi e dialogare con chi non la pensa come loro.
Ieri in piazza San Fedele ad assistere al giuramento del sindaco e al suo primo discorso cerano molte persone. Cera il popolo arancione e anche il popolo più rosso che ha applaudito ed è esploso in un boato alla nomina di Basilio Rizzo presidente del consiglio comunale. Ma ci sono stati anche i fischi. É bastato ad esempio che lex sindaco Letizia Moratti prendesse la parola perchè chi era in piazza smettesse di mangiare il risotto e cominciasse a protestare. Bordate di fischi, ripetuti a più riprese, a tutto il discorso in cui la Moratti ha fatto riferimento al bilancio comunale e, in parte, anche allExpo. «Vai a casa», le hanno urlato più volte e «ladra, ladra», è stato uno dei tanti complimenti. Ecco il punto. La piazza non era in sintonia col vecchio sindaco. Ma non ha neppure ascoltato ciò che stava dicendo. Il vento è cambiato davvero. E così a pochi passi da Palazzo Marino nel giorno del giuramento di Pisapia sono apparsi striscioni con la scritte «Che il vento spazzi via gli sgomberi» o inneggianti a una sanatoria subito: «Non siamo clandestini, siamo i nuovi cittadini». I Centri sociali, gli antagonisti e gli anarchici vicini al centro sociale Cantiere sono arrivati in piazza San Fedele per chiedere al Pisapia di fare qualcosa. Per spiegarli quali sono le loro urgenze che «La lotta per la casa non si ferma». E tra le richieste urgenti che gli antagonisti vorranno sottoporre al neo sindaco cè anche la sostituzione dei vertici dell'Aler.
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