Lidentikit, abbastanza preciso, lo traccia volentieri, ma il nome per il vertice di Palazzo San Giorgio non lo fa. Anzi: il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, per tutta la giornata di ieri a Genova a parlare di porto, di mare e di shipping, preferisce rimandare la scelta definitiva «a gennaio, forse dopo». Il prossimo presidente dellAutorità portuale, successore di Giovanni Novi, deve corrispondere comunque a canoni precisi: «Noi andiamo secondo criteri di massima aderenza a quello che dice la legge» sottolinea il ministro, fin dal mattino quando va a inaugurare, alla Capitaneria di porto, lanno dellAccademia della Marina Mercantile. E aggiunge subito: «Serve un curriculum di alta professionalità e di competenza specifica. Non ho la benché minima intenzione di farmi deviare da considerazioni di altro tipo». Par di capire: considerazioni di natura politico-partitica. Eppure, gli fa osservare qualcuno, il centrosinistra ha fatto il pieno, proponendo una terna di candidati rigorosamente schierati: il veneziano Paolo Costa, presidente della commissione Trasporti del parlamento europeo ed ex rettore delluniversità Ca Foscari, indicato dal sindaco Marta Vincenzi; Luigi Merlo, assessore regionale ai Trasporti, proposto dal numero uno della Provincia Alessandro Repetto, e lassessore comunale ai Lavori pubblici Mario Margini, indicato da Paolo Odone, gran timoniere della Camera di Commercio. «Non ho controllato le tessere, ma questo non ha una grandissima importanza se i requisiti corrispondono a quelli di legge. Al momento ho solo letto sui giornali della terna - insiste Bianchi - devo vedere i loro curriculum, datemi qualche giorno, poi vi dirò. La scadenza è il primo febbraio, quindi siamo venuti per tempo apposta. Siamo venuti per meditare». Il ministro ribadisce limpostazione anche alla sera, dopo i colloqui con il presidente della Regione (che deve dare l«intesa» sul nome del designato) e con il sindaco, prima di partecipare al Galata Museo del mare alla tavola rotonda dell'Associazione dell donne dello shipping, «Wista»: «Escluderei la nomina prima di Natale, direi per gennaio. Approfitto di questa giornata per avere un po di scambi di idee. Conosco due dei tre candidati: Paolo Costa perché è il nostro commissario europeo e poi per frequentazioni accademiche di altri tempi, e conosco lassessore Merlo».
Sarebbe il primo in pole position, secondo alcune accreditate interpretazioni del politichese. In questo senso, non sarebbe dostacolo, agli effetti della necessaria intesa con De Ferrari, il fatto che il nome di Costa sia stato fatto dall«amica-nemica» storica di Burlando. Neanche a farlo apposta, Marta Vincenzi si compiace del «metodo di qualità adottato dal ministro», mentre Burlando conferma la tempistica dopo la colazione con Bianchi: «La terna è composta da tre candidati di grandissimo spessore, tre personalità forti, certamente capaci di guidare il porto di Genova in un momento delicato - sottolinea il presidente della giunta regionale -. Adesso dobbiamo capire chi sarà la persona più adatta a guidare il porto in un momento molto importante e di grandissime potenzialità. Il caso vuole che io sia forze lunica persona al mondo ad aver lavorato con tutti e tre - gongola Burlando, facendo professione di par condicio -, nel senso che Merlo è un mio assessore, Costa è stato un mio collega ministro nel primo governo Prodi, e con Margini ho condiviso una vita politica e istituzionale in consiglio comunale e nel partito».
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