Un’autostrada al posto del campo rom

L’ASSISTENZA La maggior parte delle famiglie è stata trasferita nel complesso comunale all’ex Fiera di Roma

Un’autostrada al posto del campo rom

Era un villaggio vero e proprio, ovviamente abusivo. Qualche roulottes e diverse casette costruite artigianalmente, con tanto di giardino annesso e tutti i comfort, dalla vasca idromassaggio all’aria condizionata, però a spese del contribuente, visto che (ovviamente) anche gli allacci erano abusivi. Stava lì da 20 anni, il campo nomadi di via Dameta. A metà strada tra la Tiburtina e la Prenestina, in zona La Rustica, a due passi dal Gra. Ieri, però, sono arrivate le ruspe. Al suo posto sorgerà una complanare della Roma-L’Aquila.
«È stata rimarginata una ferita presente sul territorio da quasi due decadi - recita una nota del delegato del sindaco per le Politiche della sicurezza, Giorgio Ciardi -. Non solo non era dignitoso per i nomadi presenti nell’area vivere in certe condizioni, ma non lo era neanche per gli abitanti del quartiere. La Rustica, infatti, versa da troppo tempo in una situazione di degrado sia ambientale che sociale ormai giunta a livelli intollerabili». «Siamo stati truffati - ha incrociato le braccia uno dei Rom che avevano messo su casa in via Dameta - questo terreno lo abbiamo comprato da degli italiani parecchi anni fa, e soltanto in un secondo momento abbiamo saputo che non era loro».
I bulldozer sono entrati in azione alle prime luci del mattino, sulla base dell’ordinanza del prefetto di Roma e Commissario straordinario per i nomadi Giuseppe Pecoraro che ha dato mandato al direttore del V Dipartimento di farlo eseguire. Gli occupanti dell’insediamento - all’incirca 140 persone, in buona parte provenienti dai territori della ex-Yugoslavia - erano stati precedentemente avvertiti. Flebili le proteste. Sebbene fin qui i nomadi di via Dameta si fossero dimostrati piuttosto combattivi, facendo ricorso al Tar per chiedere la sospensione del provvedimento che li riguardava (richiesta che però è stata prontamente respinta), mentre le donne e i bambini avevano bloccato la strada che confina con il campo per manifestare il loro dissenso, questa volta pressoché la maggioranza di loro è apparsa rassegnata.
Coinvolti nell’operazione 150 vigili urbani, coordinati dal comandante dell’VIII Gruppo, Antonio Di Maggio, e coadiuvati da polizia e carabinieri. Sul posto anche i tecnici dell’Acea, incaricati di staccare le utenze realizzate abusivamente dai Rom. Demoliti, infine, alcuni box abusivi costruiti da cittadini italiani residenti nella zona.
Ai nomadi il Campidoglio ha offerto assistenza. Presente ieri in via Dameta il personale della sala operativa sociale del Comune. Una coppia di persone, un uomo e una donna che si trovavano lì agli arresti domiciliari, è stata mandata nell’insediamento di via Salone. Il grosso degli occupanti del campo illegale è invece stato trasferiti nella sede della vecchia Fiera di Roma sulla Cristoforo Colombo. Benché di natura provvisoria, questa nuova sistemazione non ha mancato tuttavia di destare qualche preoccupazione. «Lo sgombero del campo di via Dameta è senz’altro una buona notizia, ma crearne un altro all’ex Fiera di Roma non lo è affatto», ha dichiarato ieri pomeriggio Fabio Sabbatani Schiuma. Il coordinatore regionale del Movimento per l’Italia ha poi ribadito l’urgenza di realizzare delle aree apposite lontano dai centri abitati.

A questo scopo, ha poi ricordato che nel 2007 sono stati stanziati 300mila euro. Secondo il responsabile delle Politiche per la sicurezza è solo questione di tempo: «Azioni come queste dimostrano il cambio di passo che l’attuale amministrazione capitolina ha innescato in materia di decoro urbano».

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