Sabrina Cottone
Racconta che quando va in giro per la città i milanesi la fermano e le chiedono di andare avanti con il ticket. Così Letizia Moratti, anche se ha cambiato nome alla tassa dingresso in città, non è rimasta sorpresa dal sondaggio Euromedia secondo cui sei milanesi su dieci sono favorevoli alla sperimentazione. E soprattutto è più che mai decisa a non fermarsi. «Credo che i cittadini siano consapevoli delle difficoltà, ma mi stimolano ad essere determinata su questo punto» dice il sindaco alla vigilia del nuovo incontro di oggi con Roberto Formigoni, che invece è molto scettico sul progetto. La Moratti si sente forte del consenso popolare: «Mi è sembrato necessario avere il conforto di un sondaggio. Girando per strada sento in continuazione persone che mi invitano su questo tema ad andare avanti, a non mollare, dicendomi che sono con me».
Il sindaco parla anche di un altro fronte aperto, quello con il governo sulla finanziaria. E annuncia cattive notizie per i milanesi, mettendo per la prima volta in dubbio labolizione dellIci sulla prima casa che è stato uno dei punti forti della sua campagna elettorale. «Limpegno da parte nostra cè, ma certamente diventa sempre più difficile» è la frase che non lascia certo ben sperare, soprattutto allindomani della bocciatura delle richieste partite da Palazzo Marino. «Quando un comune virtuoso come Milano viene penalizzato perché costretto ad assorbire deficit e debiti contratti da altri Comuni e dallo Stato, tutto diventa più difficile».
I problemi e le difficoltà sono tali da aver convinto il sindaco a rimandare la presentazione del documento di bilancio, mandando il Comune in esercizio provvisorio (la stessa scelta è stata fatta dal sindaco di Bologna, il diessino Sergio Cofferati). Entrate e uscite saranno definite solo dopo che sarà chiaro il quadro nazionale, ovvero quando sarà definitivamente approvata la finanziaria. Il sindaco difende la macchina comunale da chi la giudica ormai allo sbando al punto di non poter mettere nero su bianco il documento di bilancio. «Non è certamente quello il motivo» taglia corto. Spiega le sue ragioni: «Non la vedo come una sfida al governo, ma non mi sento di andare a proporre un bilancio rispetto a cui potranno esserci in seguito modifiche significative» spiega ancora la Moratti.
I nodi non risolti sono «di rilevanza strategica per Milano» ammette il sindaco. Il governo ha risposto picche sia sulle infrastrutture (in particolare sembra a rischio il finanziamento delle nuove linee della metropolitana) che sulla sicurezza.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.