La Russia perde unaltra delle sue icone: si è spenta ieri a Mosca alletà di 92 anni Olga Lepeshinskaia, prima ballerina del Bolshoi per 30 anni, dal 1933 al 1963, e danzatrice preferita di Stalin, di cui si sussurra fosse stata anche lamante.
«Non si è più risvegliata dal sonno», ha spiegato un familiare, alla quale il presidente russo Dmitri Medvedev e la comunità degli artisti hanno espresso le più vive condoglianze. Martedì sarà allestita la camera ardente al Bolshoi e lo stesso giorno saranno celebrati i funerali. «Negli ultimi tempi era ammalata e appariva raramente in pubblico. Ma ogni sua uscita è stata un giorno di festa per gli amanti del balletto», ha commentato la stella del Bolshoi Nikolai Tziskaridzè.
Vincitrice di quattro premi Stalin, il più importante riconoscimento artistico dellepoca in Urss, Lepeshinskaia si era esibita con coraggio anche per i soldati sovietici al fronte durante la seconda guerra mondiale, come mostrano ancora i documentari di quegli anni, e nel 1942 diventò vicepresidente della commissione della gioventù sovietica antifascista. Nata nel 1916 a Kiev, si diplomò alla scuola coreografica di Mosca ed entrò subito al Bolshoi, dove si impose per le sue interpretazioni vivide e impetuose, per la sua tecnica poderosa, quasi mascolina, con balzi volanti.
Dopo aver lasciato il palcoscenico, Lepeshinskaia cominciò a insegnare balletto classico sia in Urss che in molti Paesi stranieri, tra cui Italia (a Roma), Francia, Germania, Austria, Ungheria, Svezia, Cina, Giappone.
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