Aveva vinto all’Enalotto la donna uccisa a Savona

La cifra si aggira attorno ai 200mila euro. Ma la polizia esclude l’omicidio per rapina

Felix Lammardo

da Savona

Di recente aveva vinto una causa con il lotto per una vincita contestata: avrebbe dovuto incassare una somma ingente, si parla di oltre 200mila euro. Una cifra che si sarebbe aggiunta al patrimonio già consistente di una donna sola che non si concedeva vizi, tranne il fumo. Il ritratto di Cristina Moro, 55 anni, l’ex impiegata dell'Asl 2 savonese trovata morta l'altro ieri nel suo appartamento in via Guidobono colpita da due coltellate e strangolata con un laccio, è quello di una persona schiva e riservata ma con la disponibilità di parecchi soldi. Gli investigatori ieri hanno escluso la pista della rapina. All'interno dell'abitazione, al secondo piano di una palazzina tra piazza del Popolo e via Verzellino, poco distante dal palazzo di giustizia, gli agenti della squadra mobile hanno trovato un cofanetto con oltre 3 mila euro e molti gioielli per un valore complessivo di circa 30 mila euro; quanto basta per accantonare l'ipotesi del tentativo di furto.
Nella casa potrebbe essere entrata una persona che la vittima conosceva e che dopo l'aggressione avrebbe messo a soqquadro l'appartamento fingendo di cercare soldi e preziosi per depistare le forze dell'ordine. Gli agenti, appena arrivati sul posto, hanno trovato il televisore acceso e a tutto volume. La porta dell'alloggio non presentava segni di effrazione e la donna, nota nel circondario per la sua prudenza, non era solita aprire agli sconosciuti. Ma soprattutto: omicidio passionale? E perché la cassetta con il denaro e i gioielli, che non è stata presa, faceva bella mostra nella stanza? La pista che ora battono gli inquirenti è nella cerchia ristretta degli amici. Non a caso nelle ultime ore la polizia ha interrogato l'ex marito, da cui era divorziata da tempo, e un amico della vittima, il quale risulterebbe beneficiario di un testamento redatto dalla donna, ma del tutto estraneo al fatto di sangue.
Figlia di un gioielliere Cristina aveva la passione per le gemme e non era raro trovarla a fare acquisti di pietre preziose. Sebbene disoccupata, poteva contare su un ingente patrimonio di famiglia. Ipovedente, era anche titolare di una pensione di invalidità.


In compagnia del suo cagnolino, unico testimone oculare della fine della sua padrona, passeggiava spesso nei giardini di Piazza del Popolo e qualcuno ha riferito di averla vista seduta su una panchina qualche giorno fa, notando che aveva vistosi lividi sulle braccia e sulle gambe. Il mistero continua.

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