Ci sono dei "trucchi", se così si possono chiamare, per aumentare la pensione minima (e misera) che oggi lo Stato garantisce a chi abbandona il lavoro per età. Certamente un'idea può essere quella di ricorrere alla forme di investmenti integrative, in particolare la Pac, il piano di investimenti ad accumulo. In pratica si investe su un prodotto finanziario attraverso un fondo comune di investimento per un determinato periodo. Così da assicurarsi un "reddito extra" nel futuro, quando non ci sarà più nessuno stipendio ad assicurare stabilità economica e la pensione è troppo esigua.
Ecco come orientarsi:
1) Sottoscrivendo un Piano di investimento ad accumulo (Pac), scrive Repubblica, si stabilisce la durata del piano, il numero e l’importo delle rate. Esistono però dei limiti temporali: l'accumulo non può essere per più di 40 anni. L'importo può essere anche molto basso, fino a 25 euro al mese, oppure si può decidere di pagare ogni tre mesi o ogni anno. Probabilmente verrà chiesto un "anticipo" di 12 rate al momento della sottoscrizione. Inutile dire che più alta è la rata di accantonamento, maggiore sarà il reddito cui potrete far conto una volta andati in pensione.
2) Ci sono delle commissioni: il 30% va pagato sull'unghia, mentre il restante 70% viene aggiunto alle rate da pagare. Questo significa che se si decide di abbandonare il piano prima della sua conclusione, quel 30% andrà perso. E soprattutto ci sono anche delle spese "di uscita", oltre a quelle di "gestione e inventivo e i diritti fissi".
3) Una nota positiva: come scrive l'Huffingtonpost, "i contributi versati sono deducibili dal reddito complessivo per un ammontare annuo massimo di 5.164,57 euro". Non solo. Secondo la tassazione attuale (non ci sono cambiamenti in vista) il rendimento annuale dell'investimento viene tassato solo con un'imposta sostitutiva del 20% , mentre "i contributi versati e dedotti sono tassati al 15%". In sostanza, scrive ancora il quotidiano, "la tassazione si riduce dello 0,30% per ogni anno oltre il 15° fino a raggiungere un'aliquota minima del 9%. Infine sul capitale accumulato è prevista l’esenzione dell’imposta di bollo e non incide nel calcolo del vostro Isee".
4) Affidatevi alle persone giuste: una banca o un promotore finnziario. Ma soprattutto non fatevi abbindolare. Andate alla filiale con in mente già quante rate vorreste fare e la spesa mensile che siete convinti di poter sostenere.
Chiedete quanto vi costerà precisamente, soprattutto in merito alle varie commissioni di cui sopra. Ovviamente dovrete poi scegliere se fare un piano che ricorra a un fondo azionario, oppure quello bilanciato o obbligazionario. Quello obbligazionario è il più sicuro, ma anche il meno redditizio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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