Il direttore di Avvenire e di Sat 2000 Dino Boffo ha presentato per due volte le dimissioni e per due volte la presidenza della Cei le ha respinte, invitandolo a rimanere e rinnovandogli la più completa fiducia. Già ieri la notizia era filtrata sul Corriere della Sera. Ma lindiscrezione non veniva confermata dagli ambienti della Conferenza episcopale, che al riguardo si rifiutavano di fare qualsiasi dichiarazione, ribadendo però con fermezza che la notizia era priva di fondamento: il direttore di Avvenire non aveva presentato alcuna lettera di dimissioni né aveva manifestato verbalmente questa sua intenzione, e non si era incontrato con il cardinale Angelo Bagnasco nella capitale.
Lo stesso Boffo, parlando al comitato di redazione, ha detto che notizia delle dimissioni respinte rappresenta «una semplice deduzione» dellautore dellarticolo del Corriere e che «se mai una decisione in questo senso fosse presa, i primi a saperlo sarebbero i giornalisti». In realtà Il Giornale è in grado di confermare che il direttore si era detto disponibile a farsi da parte già venerdì e che ha ripetuto per iscritto la stessa intenzione martedì pomeriggio, dopo essere giunto a Roma per incontrarsi con Bagnasco. Copia della lettera è stata inviata anche in Segreteria di Stato. La ripetuta disponibilità a lasciare lincarico - non certo per ammissione di una qualche colpevolezza, ma con il solo intento di non trascinare la Chiesa italiana in una polemica così accesa e continuata - è stata però respinta dal presidente Cei, il quale non ha dubbi sulla correttezza del comportamento di Boffo, e con unassunzione totale di responsabilità vuole difenderlo dalle accuse al prossimo Consiglio permanente, forte anche del sostegno del Papa e della solidarietà espressa dal Segretario di Stato Tarcisio Bertone.
Per Boffo è dunque ancora lontano il tempo in cui potrà ritirarsi nella casa natale a Oné di Fonte, dove - confidava in unintervista del dicembre scorso - potrà finalmente scrivere: «Ho tenuto un diario e unagenda del mio lavoro e dei miei incontri. Di materiale ne ho tanto».
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