«Avvenire», la lunga maratona per trovare il nuovo direttore

A quasi due mesi dalle dimissioni del direttore Dino Boffo e a poco più di una settimana dall’inizio dell’assemblea generale della Cei di Assisi, Avvenire, il quotidiano dei cattolici, non ha ancora un direttore. Alcune agenzie di stampa hanno dato ieri per certa la nomina dell’attuale direttore ad interim, Marco Tarquinio, ma da quanto risulta al Giornale nessuna decisione è stata ancora stata presa. E al momento non è nemmeno previsto che venga annunciata in occasione del prossimo cda di Avvenire, che si riunirà a Milano il 6 novembre.
Ieri mattina il presidente della Cei Angelo Bagnasco è stato ricevuto dal Papa: un appuntamento fissato da tempo, durante il quale Bagnasco ha presentato a Ratzinger i contenuti della prolusione che terrà ad Assisi. È quasi certo che nel colloquio si sia accennato pure alla nomina del direttore. Quella del successore di Boffo è una scelta che Bagnasco intende prendere in totale autonomia. Molti nomi sono emersi fino adora e molteplici sono le forze in gioco. Bagnasco ci tiene a rendersi e ad apparire autonomo dal predecessore Camillo Ruini, legatissimo a Boffo, come pure dalla Segreteria di Stato vaticana, che sulla vicenda della direzione del quotidiano cattolico non intende intervenire. Una terza forza in campo è la Curia ambrosiana (il cuore di Avvenire sta a Milano). Tarquinio resta in pole position, anche perché sta dimostrando di saper far bene il giornale. Il suo nome, insieme a quello di Mimmo Delle Foglie, già coordinatore del Family Day e candidato inizialmente voluto da Ruini, rappresenterebbe la continuità.
Un candidato direttore proveniente dal Vaticano, ma per 15 anni giornalista ad Avvenire e suo attuale editorialista è Angelo Scelzo, sottosegretario del Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali, già collaboratore del cardinale Crescenzio Sepe durante il Giubileo. Un cambiamento rispetto alla linea ruiniana sarebbe rappresentato dal vaticanista di Famiglia Cristiana Alberto Bobbio, stimato dal cardinale Dionigi Tettamanzi come dal Segretario di Stato Tarcisio Bertone e dallo stesso Bagnasco.


L’elenco non sarebbe completo senza citare i tre nomi che già più volte segnalati come più in sintonia con l’attuale direttore dell’Osservatore Romano, Gian Maria Vian, uomo chiave delle strategie mediatiche vaticane: sono Roberto Righetto, caporedattore della cultura di Avvenire, Giacomo Scanzi, direttore del Giornale di Brescia, e Gianfranco Fabi, vicedirettore del Sole-24 ore.

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