Genere dei meno noiosi e dei più politici, il cinema di spionaggio raramente ha raccontato di agenti italiani. Dopo Uomini ombra di Francesco De Robertis (1954), dove Giorgio Albertazzi debellava spie inglesi nella Roma del 1942, per vedere un altro agente italiano sullo schermo cè voluto quello di Vittorio Gassman nellepisodio di Carlo Lizzani de La guerra segreta (1965). Poche anche le parodie di nostri agenti: Le spie vengono dal semifreddo di Mario Bava (1966, dvd 01), con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia; e Italian Secret Service di Luigi Comencini (1967, dvd Medusa), con Nino Manfredi. Il resto dello spionaggio uscito da Cinecittà di italiano aveva personaggi americani.
E americano è anche lagente di In ascolto, scritto e diretto dal ventinovenne milanese Giacomo Martelli, e interpretato da Michael Parks. Quarantanni fa, dunque giovane e bello, Parks saggirava nudo - era Adamo - nella Bibbia di John Huston, girata a Roma; in In ascolto per Roma gira ancora, però vestito, nella Roma del 1999, dunque vecchio e stanco, per salvare la sconosciuta Maya (Sansa), impiegata che ha trovato una valigetta coi segreti di Echelon, il reale sistema di spionaggio dei Paesi anglosassoni a danno di tutti gli altri. In ascolto mostra però anche un agente italiano (Andrea Tidona): mentre lamericano è un dirigente della National Security Agency, ma è anche un obiettore di coscienza, litaliano è sempre convinto che tutto sia lecito «contro il terrorismo». È con diverse prospettive che i due interferiranno con Echelon da una stazione radio improvvisata sul Monte Bianco: ma lenergia elettrica dove la prendono? E, per quanto coi timpani perforati, la Sansa continuerà a udire benissimo. Sono inezie: quel che conta è che In ascolto scorre e avvince, dicendo che il potere politico è ormai subordinato a quello economico.
IN ASCOLTO di Giacomo Martelli (Italia, 2005), con Michael Parks, Maya Sansa. 105 minuti
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.