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AZIENDE DI CREDITO

Le vendite in Europa non hanno risparmiato nessuno, ma sono state ancora una volta le banche italiane a pagare il dazio più alto. Al mercato non sembra importare che abbiano passato gli stress test e si siano messe in regola con Basilea III grazie alle ricapitalizzazioni chiuse nel primo semestre. Francia a parte sono stati i nostri titoli ad essere i più venduti: Intesa Sanpaolo ha perso il 13%, Ubi Banca il 10%, Mps il 9,5%, Unicredit e il Banco Popolare e Bpm il 9%. E i crolli delle ultime settimane hanno di fatto cancellato i 10 miliardi incassati da Intesa, Mps, Banco Popolare e Ubi attraverso le ricapitalizzazioni effettuate in primavera. Intesa Sanpaolo valeva 23,2 miliardi di euro appena prima di incassare i 5 dell’aumento e oggi vale poco più di 18 miliardi. Già mangiato anche l’aumento da un miliardo di Ubi, così come buona parte di quelli da due miliardi del Banco e di Mps. E così, di crollo in crollo, la capitalizzazione del nostro sistema bancario, (Mediobanca e le cinque banche più grandi), è scesa attorno ai 48 miliardi, la metà di quanto valesse la sola Unicredit 4 anni fa.

Aumentando la scalabilità dei nostri istituti a partire dai due campioni nazionali Intesa Sanpaolo e Unicredit.

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