Acea è «regina» dell’acqua investimenti a 7,6 miliardi


Palermo: «Siamo un gruppo infrastrutturale e puntiamo a rafforzarci anche all’estero». Focus su reti e impianti

Acea è «regina» dell’acqua investimenti a 7,6 miliardi
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Acea sveste i panni della multiutility e si presenta al mercato come nuovo attore infrastrutturale - attivo soprattutto nel settore idrico, ma anche in quello elettrico e ambientale – con una crescente propensione a espandersi nei mercati esteri, in particolare Europa e Africa, sulla scia del “Piano Mattei”.

È questa, in sintesi, la nuova Acea messa a punto dall’amministratore delegato Fabrizio Palermo, che ha assunto la guida della società dal settembre 2022, e con questo piano traccia un diverso orizzonte di gruppo con un impegno di 7,6 miliardi al 2028. Gli investimenti, cuore del piano, saranno per lo più nel settore idrico dove Acea – leader in Italia ed Europa – destinerà 4,7 miliardi allo sviluppo della rete, al trattamento delle acque e alla crescita per linee esterne. Altri 2 miliardi andranno alle reti elettriche, 500 milioni al settore ambientale e 400 milioni ad altri business.
Il nuovo piano titolato dall’ad «Green Diligent Growth» prevede una significativa crescita e una focalizzazione su tre business regolati «per rendere le nostre infrastrutture sempre più sostenibili, resilienti e a servizio delle esigenze del Paese». Si tratta di un piano «prudente e chiaro, dal forte rigore finanziario», ha sottolineato ieri Palermo presentando il piano. L’obiettivo è di poter disporre di numeri solidi che assicureranno ad Acea una crescita sostenuta nei prossimi cinque anni con un incremento medio annuo dell’Ebitda superiore al 5% per raggiungere gli 1,8 miliardi di euro a fine 2028 (di cui il 90% dalle attività regolate), rispetto ai poco meno di 1,4 miliardi con cui si chiuderà il 2023 (+29%), mentre l’utile netto avanzerà a un ritmo medio annuo del 5%, da 294 milioni del 2023 a 350 milioni nel 2026 per poi toccare i 374 milioni nel 2028.

Sul fronte dell’equilibrio finanziario, poi, la società lavorerà sull’ottimizzazione degli approvvigionamenti e delle tempistiche dei pagamenti per migliorare il capitale circolante. Tutto ciò permetterà al gruppo di rafforzare la politica di remunerazione dei propri azionisti garantendo, nell’arco di piano, oltre 1 miliardo di dividendi con una crescita del Dps (il dividendo per azione) del 4% (dai 0,88 euro per azione del 2023).

Quanto alla crescita Oltreconfine, Palermo ha chiarito che l’azienda «punta a consolidare la propria presenza all’estero: siamo presenti in Perù, in Honduras e puntiamo a crescere e a individuare possibili opportunità anche fuori, in Europa, Africa e Middle East» ha detto, spiegando che «la presenza nel Piano Mattei ci sta portando a guardare una serie di opportunità oltre i confini nazionali. Credo che su questo le opportunità siano da un lato sull'acqua, ma anche sul waste. Anche perché spesso i due temi sono collegati». È emerso, per esempio, che il gruppo sta valutando un progetto desalinizzazione nella zona del Canale di Suez. Oltre alle acquisizioni, Acea valuta anche alcune cessioni e la trasformazione in atto potrebbe portare a cedere la parte di business che riguarda i clienti dell’energia.

Il piano è il

frutto di solidi risultati 2023: l’utile è cresciuto a 294 milioni (+5%); i ricavi consolidati sono scesi del 10% 4,6 miliardi a causa dei prezzi sui mercati energetici e l’ebitda ricorrente è cresciuta del 7% a 1,3 miliardi.

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