L'impresa eccezionale

Blockchain al servizio del business, la sfida di Tokenance

Conversazione con Fulvio Magni, co-founder e Ceo di Tokenance, boutique di consulenza e software studio attiva nel mercato italiano che lavora a portare la digitalizzazione di frontiera e la blockchain nelle esperienze di business e consumo di tutti i giorni

Blockchain al servizio del business, la sfida di Tokenance

Ascolta ora: "Blockchain al servizio del business, la sfida di Tokenance"

Blockchain al servizio del business, la sfida di Tokenance

00:00 / 00:00
100 %

Creare valore aggiunto e nuove opportunità di fare e comunicare business attraverso le nuove tecnologie: questa la missione di Tokenance, giovane e dinamica azienda che dopo la Svizzera è di recente entrata nel mercato italiano. Con Fulvio Magni, co-founder e Ceo di Tokenance, parliamo oggi delle prospettive dell’azienda. “Costruire un’audience più coinvolta e un’esperienza più immersiva costruita in forma più sicura” grazie alla Blockchain e alle sue applicazioni: l’obiettivo di Tokenance, spiega Magni, è ambizioso.

Dottor Magni, innanzitutto, come definirebbe Tokenance e la sua mission?

Tokenance è una boutique di consulenza e un software studio che opera nel Web3 partendo dalla blockchain. Abbiamo scelto alcune aree di attività particolari come nicchie di intervento, legate soprattutto allo sviluppo di digital twin per le soluzioni di rapporto business-to-business e business-to-consumer per creare interazioni complesse nel mercato.

Da dove nasce la vostra azienda? Qual è il percorso che vi ha portati fin qui?

Nasciamo nel 2020 poco prima del primo lockdown. Abbiamo approfittato della fase di chiusura per studiare al meglio le strategie e per riflettere su come portare nel mercato un’ottima soluzione. Chiaramente abbiamo dovuto testare software e tecnologie molto avanzate. Nel 2022 abbiamo portato a bordo la maggior parte dei soci. Chi lavora in Tokenance è coinvolto nel campo dello shareholding per portare avanti al meglio il progetto e incidere nel Web3. Marketing, tecnica, campo artistico, area vendite: abbiamo ampliato il nostro parterre di professionisti”

E poi sono arrivati diversi finanziamenti…

“Sì, abbiamo completato un round di finanziamento di 300mila euro che ci permette di posizionarci dopo quello promosso con i nostri collegamenti diretti in forma migliore nei confronti del mercato. Dal 2023 il mercato di riferimento è quello di Svizzera e Italia. Nel 2023 abbiamo iniziato la partnership con Retail Hub, Milano”

Operativamente, come sfruttate tecnologie quali la blockchain?

“Noi scomponiamo i pezzi del software per ottenere un processo di engagement dei consumatori verso gli strumenti avanzati che sia il più semplice possibile. Abbiamo sia modelli standard come Unikquo che piattaforme verticali come Re-Twin e consulenze e progetti speciali. Unikquo ha una tecnologia in parte proprietaria che possiamo cedere come pacchetto ai clienti. In sostanza sfruttiamo la blockchain per creare la possibilità a aziende e consumatori di accedere a copie digitali dei loro prodotti e servizi e avere un’esperienza di servizio e consumo immersiva”.

Usate la decentralizzazione dei processi?

“La decentralizzazione è data dalla blockchain originaria. Se vogliamo tradurlo in applicazioni che possono essere utilizzati da tutti, chiaramente dobbiamo pensare che molti non hanno ancora un wallet e bisogna mediare. Da qui l’idea di sommare le tradizionali applicazoni del Web2 con quelle dell’avveniristico Web3. Per noi la somma Web2 più Web 3 fa Web3.1”.

E veniamo al ruolo degli Nft…

Per noi gli Nft sono contenitori creati su blockchain che rappresentano un gemello digitale di una qualsiasi rappresentazione o prodotto fisico, che significhi un qualsiasi rapporto B2B o B2C. L’Nft non è solo l’arte digitale di cui si parla molto, ma un contenitore ove veicolare offerte, messaggi utili, certificazioni di proprietà o autenticità di un prodotto. Gli Nft possono anche aggregare gli interessi di un gruppo, e far sì che le community di consumo si consolidino tramite engagement. O possono offrire servizi esclusivi: il possessore di un capo firmato può avere in Nft il certificato di autenticità, un’agenzia immobiliare può offrire ai suoi clienti visite guidate virtuali nelle copie digitali delle case di sua proprietà, e via dicendo…”

Insomma, col binomio digitale-reale mirate a rendere i partecipanti a una community i motori stessi del processo di sviluppo di molti settori?

“Il 5% del fan di un prodotto fanno il marketing managment di una community e di un brand. Diventano ambasciatori rendendo più profonda l’opportunità di consumo. Il digital twin di un appartamento e di una casa è un Nft in cui un potenziale acquirente o il nuovo proprietario possono vedere in forma decentralizzata autorizzazioni, piantine, certificati in forma sicura, l’esempio che facevamo prima, garantendo maggiore sicurezza e trasparente.

E per molti brand scopriamo essere sempre più attraente l’idea di consolidare un vantaggio nel campo del marketing proponendo ai clienti soluzioni di digital twin tramite Nft che implementano esperienze immersive. Per la cui costruzione la nostra tecnologia è fondamentale”

Commenti