Cardia (Acadi) al Governo: "Subito norme ponte per il gioco o lo Stato rischia un miliardo"

Il presidente dell’associazione dei concessionari: "La riforma slitta al 2026, ma il settore legale non può aspettare". L'allarme di Adm e Confcommercio: "Così si alimenta l'illegalità". La Savino: "Sentinelle di legalità da tutelare".

Cardia (Acadi) al Governo: "Subito norme ponte per il gioco o lo Stato rischia un miliardo"
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"Se non si interviene subito, il settore rischia il collasso e lo Stato di perdere altro gettito".
È l'appello urgente e diretto lanciato al Governo da Geronimo Cardia, presidente di Acadi-Confcommercio, durante il Forum Acadi 2025. Un grido d'allarme che mette in guardia sulla pericolosa forbice che si è creata tra i tempi biblici della politica e l'emergenza reale del mercato: da un lato la riforma organica del settore, infatti, è slittata al 2026, dall'altro le concessionarie legali, vere e proprie "sentinelle della legalità", sono strette in una morsa letale tra una fiscalità iniqua e l'avanzata del gioco illegale online, che prospera nell'ombra.
Cardia, presentando il Bilancio di Sostenibilità del comparto, non usa giri di parole: "I numeri parlano chiaro, serve una svolta. Chiediamo misure ponte per intervenire urgentemente in attesa del riordino definitivo. Il gioco legale garantisce entrate certe, controllate e tutela i cittadini. Quello illegale, no. È un paradosso che le norme punitive colpiscano noi e lascino spazio alle mafie del digitale". Stime del settore confermano che l'erario perda già oltre un miliardo di euro a causa del canale sommerso.
All’appello di Cardia si è unito con forza Lino Stoppani, vice presidente vicario di Confcommercio, che ha puntato il dito contro la miopia legislativa: “Serve una cornice chiara e coerente per sostenere gli esercenti che hanno investito nella legalità, superando once per tutte le logiche volontaristiche. Non si può lasciare solo un settore che garantisce gettito e occupazione”.
La questione di sicurezza nazionale è stata ribadita dal Direttore Giochi dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (Adm), Mario Lollobrigida: “Il gioco illegale, purtroppo, sta aumentando in particolare sull’online, che è difficilmente intercettabile. Stiamo intensificando l’interlocuzione con Banca d’Italia e Guardia di Finanza e attivando canali di scambio informazioni con i colleghi europei”. Lollobrigida ha sottolineato la necessità di “coordinare sforzi nazionali ed europei per contrastare la diffusione del gioco illegale e tutelare sia i consumatori sia le entrate dello Stato”, confermando che l’emergenza richiede strumenti eccezionali.
Un appello raccolto dal Sottosegretario all'Economia Sandra Savino, che ha riconosciuto il valore strategico della filiera: “Il gioco legale ha un impatto non solo sulla fiscalità ma anche sull’occupazione. Ed è capace di contrastare l’illegalità e promuovere comportamenti responsabili. Le nostre concessionarie sono un presidio da valorizzare”.
La palla è ora nel campo dell'Esecutivo. L'urgenza è dettata dai fatti: ogni giorno di ritardo significa più gettito perso, più posti di lavoro a rischio e più territorio ceduto alle organizzazioni criminali.

Il Governo è chiamato a un atto di pragmatismo e buon governo: intervenire con decreti immediati per tamponare l'emergenza e salvare un comparto che, con numeri alla mano, è un alleato dello Stato e della legge, non un nemico da combattere.

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