Il Cda di Cassa Depositi e Prestiti spa sceglie la linea della continuità e per il ruolo di amministratore delegato di Cdp Equity indica Fabio Barchiesi, attuale direttore investimenti della holding di partecipazioni del gruppo che investe nel capitale delle grandi aziende strategiche. Barchiesi - un Executive Master in Business Administration presso la Luiss Business School e un Executive in Pianificazione, Strategia e Controllo presso l’Università Bocconi – è arrivato in Cdp nel 2021, chiamato dall’amministratore delegato Dario Scannapieco.
Una scelta che premia l’andamento positivo della partecipata che ad agosto ha fatto registrare un mark to market, cioè un valore corrente di mercato, pari a 3,8 miliardi, un risultato che segue l’utile record 2024 di Cdp spa, con 3,3 miliardi di euro. Già nei primi mesi del 2025, il braccio finanziario del Gruppo aveva messo a terra quattro operazioni di grande rilevanza strategica e in linea con il nuovo piano di Cassa Depositi e Prestiti sulla base del principio di rotazione del capitale: il closing dell’operazione per l’ingresso di Cdp Equity come azionista di maggioranza in Diagram, primo polo dell’agritech italiano; il sostegno (in qualità di azionista) alla fusione tra Saipem e la norvegese Subsea7 per creare un colosso europeo dell’ingegneria energetica; la cessione della partecipazione in Tim a Poste e l’aumento della quota in Nexi che rafforza il sostegno alle infrastrutture strategiche; il contributo all’aumento di capitale di Italgas pari a un miliardo funzionale all’acquisizione di 2i Rete Gas. Una strategia improntata all’innovazione al sostegno delle filiere strategiche che punta a consolidare il ruolo centrale di Cdp Equity nell’industria nazionale e internazionale.
Su questa stessa logica, Cdp si è mossa negli ultimi anni anche quale azionista di controllo di Open Fiber, per sostenere la società nella costruzione e nello sviluppo di una rete in fibra, elemento fondamentale per i processi di digitalizzazione e modernizzazione del Paese. Oggi Cdp Equity gestisce un portafoglio di partecipazioni per un equivalente di oltre 15 miliardi, che spazia dalle infrastrutture tradizionali come Autostrade per l’Italia (88,1%) o digitali come Open Fiber (60%) e Nexi (14,4%), o ancora finanziarie come Euronext (8%), fino al settore industriale con Ansaldo (99,6%) e Fincantieri (71,3%), e a quello dell’energia, con Green IT (49%) e Renovit (30%).