Fondazione Crt converge unanime sulla candidatura della giurista Anna Maria Poggi (in foto) per occupare la casella della presidenza. La professoressa di diritto costituzionale all’Università di Torino occuperà dunque la poltrona lasciata libera da Fabrizio Palenzona, dopo lo scandalo del patto occulto per il quale si attendono eventuali iniziative da parte del ministero dell’Economia. La terza fondazione bancaria italiana per patrimonio, quindi, prova a voltare pagina: ieri il Consiglio d’Indirizzo ha votato Patrizia Polliotto come ultimo componente dell’organismo dell’Ente, in attuazione dello Statuto che prevede 22 consuiglieri. E, nella riunione del 21 maggio, salvo clamorosi e improbabili ribaltoni Poggi sarà nominata come nuova timoniera di Crt.
La nuova governance dell’istituto, tuttavia, potrebbe essere duramente colpita dall’azione dell’autorità di vigilanza, che sta scandagliando con attenzione le carte che le sono state recapitate dai vertici della Fondazione. Carte che, peraltro, ci hanno messo più tempo del previsto per essere recapitate e che non avrebbero una versione unanime nemmeno dei verbali dei consigli d’amministrazione del 19 e 22 aprile. Segno di come, quanto meno, nel board dell’Ente ci sia una spaccatura netta sui resoconti di quelle serate convulse. Nel frattempo, spiega una nota di Fondazione Crt, ieri il cda presieduto dal presidente a interim Maurizio Irrera si è riunito per deliberare stanziamenti complessivi per oltre 14 milioni di euro a supporto delle istituzioni rilevanti: grandi teatri e musei, centri e istituti di ricerca d’eccellenza, enti e associazioni impegnati nel sociale.
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