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Ferrero, dolce fatturato da 1,85 miliardi (+1,8%)

Cresce Nutella, ma il caro cacao frena l’utile

Ferrero, dolce fatturato da 1,85 miliardi (+1,8%)
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Più Italia per Ferrero che cresce ancora nell'esercizio 2024-25. La divisione commerciale italiana del gruppo di Alba ha chiuso il periodo a quota 1,85 miliardi di ricavi (+1,8%) guadagnando quote di mercato in Italia e rafforzando gli investimenti nei quattro impianti di Alba, Pozzuolo Martesana, Sant'Angelo dei Lombardi e Balvano. «La performance sul mercato nazionale è stata caratterizzata non solo da crescita a valore, ma anche delle quote di mercato», sottolinea il gruppo. Un risultato raggiunto grazie «al valore generato dal core business del cioccolato e in particolar modo della Nutella», anche con il lancio della versione plant based e del Tronky Sandwich. Le novità lato prodotto non sono bastate però per spingere gli utili, scesi a 51,7 milioni dai precedenti 57 milioni: a pesare, i maggiori costi di materie prime (soprattutto cacao) ed energia.

Lato produzione, di cui si occupa invece Ferrero Industriale Italia, i ricavi sono saliti a 885,9 milioni (+2,9%) e i profitti a 64,7 milioni dai 59,6 milioni del 31 agosto 2024. La divisione si è ulteriormente rafforzata grazie a 108 milioni di investimenti in beni materiali. Anche le altre due divisioni, Ferrero Management Services Italia e Ferrero Technical Services, hanno archiviato l'esercizio con un fatturato in rialzo, anche se l'utile è rimasto stabile.

Sul podio delle performance sale la holding delle attività italiane, con profitti a 202,4 milioni dai precedenti 168,7 milioni. Merito dei maggiori ricavi (258,5 milioni, +22,9 milioni) da royalties e dividendi, oltre che della crescita dei proventi generati dagli investimenti in strumenti finanziari. La holding italiana (Ferrero Spa) ha anche rinnovato il cda. Il presidente Bartolomeo Salomone ha lasciato per raggiunti limiti di età e al suo posto è stato nominato Massimo Micieli, manager di lungo corso con oltre 30 anni di esperienza nel gruppo. Anche Gian Luca Bassi non farà più parte del cda e sarà sostituito da Paolo Vertemati.

Confermati invece Gian Mauro Perrone, Fabrizio Gavelli e Matteo Ravera. Negli ultimi 10 anni di attività e nel solo perimetro nazionale gli investimenti industriali realizzati da Ferrero sul territorio hanno raggiunto 1,4 miliardi.

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