Ricavi in aumento del 20% a 6,7 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2025, Ebitda in crescita del 40% a 461 milioni e margini in miglioramento costante: sono i numeri che confermano la corsa di Fincantieri, il gruppo guidato da Pierroberto Folgiero (nella foto), che ha chiuso il periodo con una profittabilità in progresso in tutti i segmenti di business e una posizione finanziaria netta a debito per 1,6 miliardi, in lieve miglioramento rispetto alla fine del 2024. Ma il dato che più colpisce è quello del carico di lavoro, salito a 61,1 miliardi di euro grazie a nuovi ordini per 16 miliardi (+88%), superiore al record raggiunto in tutto il 2024. Un portafoglio che, sottolinea l'azienda, equivale a 7,4 volte i ricavi dello scorso anno e garantisce visibilità industriale e occupazionale fino al 2036, con 100 navi in portafoglio e 19 consegne effettuate da nove stabilimenti solo nel 2025.
«Con oltre 60 miliardi di carico di lavoro per i prossimi dieci anni, nuovo record di sempre, aumenta l'apporto di Fincantieri all'economia nazionale e territoriale, generando visibilità economica nella filiera e stabilizzazione del lavoro», ha commentato Folgiero. L'amministratore delegato ha spiegato che la crescita si fonda su «tre effetti positivi concorrenti: il consolidamento della performance economico-finanziaria, il posizionamento virtuoso nel ciclo industriale positivo del settore e la creazione di valore».
Il gruppo guarda con fiducia al futuro, confermando gli obiettivi per fine anno: ricavi verso i 9 miliardi, Ebitda margin oltre il 7% e ritorno all'utile netto. Entro l'anno sarà approvato il nuovo Piano Industriale 2026-2030, che sarà illustrato nel primo trimestre 2026 durante il Capital Markets Day.
Nel frattempo, Fincantieri rafforza il suo ruolo nell'innovazione tecnologica e nella difesa subacquea, ambiti sempre più strategici per la sicurezza e l'autonomia industriale del Paese. «Continua a crescere il contributo del gruppo al percorso di innovazione strategica del Paese - ha sottolineato Folgiero - con il lancio dei primi droni autonomi subacquei per la protezione delle infrastrutture critiche e dei porti, l'entrata nei droni militari di superficie, e l'avvio della produzione di sistemi a celle a combustibile e pacchi batterie per uso navale».
In questo contesto Fincantieri guarda inoltre con attenzione alla gara per la fornitura dei sottomarini alla Marina militare polacca, una commessa
che, secondo Folgiero, «dovrebbe concludersi rapidamente», grazie a un'offerta «molto robusta» sotto il profilo tecnico e finanziario. Nonostante i dati positivi e in linea con le attese, il titolo ha perso il 6,5 per cento.