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Hub Celeste, eccellenza italiana nel business digitale

Nata dalla fusione tra FiloBlu e Diana Corp., l'azienda propone un modello innovativo per garantire il successo dei brand nel mondo dell'e-commerce

L'ad di Celeste Alberto Arcolin e il fondatore di Diana Corp. Stefano Mocellini
L'ad di Celeste Alberto Arcolin e il fondatore di Diana Corp. Stefano Mocellini

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Hub Celeste, eccellenza italiana nel business digitale

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Accelerazione, performance e armonia sono le tre parole d’ordine che guidano Celeste, il primo hub italiano dedicato allo sviluppo del business digitale delle aziende. Nato nel 2022 dalla fusione tra FiloBlu e Diana Corp., la società è una costellazione di competenze verticali d’eccellenza, capace di massimizzare la crescita dei brand nell’universo della rete grazie ad un connubio di specializzazioni, che comprende il marketing, la creazione di siti, il design, la logistica e il know-how strategico.

Vero e proprio punto di riferimento nella progettazione e attivazione delle performance online delle aziende, l’hub si pone l’obiettivo di supportare tutti gli aspetti della crescita dei brand nel mercato digitale. Le competenze che mette a disposizione possono essere impiegate autonomamente o lavorare in modo armonioso e complementare, assicurando il successo del business. “Noi non siamo i numeri uno in una cosa specifica, ma lo siamo nella capacità di accompagnare il brand”, spiega l’amministratore delegato Alberto Arcolin.

Con Celeste abbiamo deciso di proporre ai clienti un nuovo approccio, altamente specializzato e al tempo stesso capillare in tutte le aree del business digitale”, prosegue il Ceo. “Siamo andati oltre la classica concezione della tech-agency, creando un ecosistema di unit altamente specializzate che concorrono al successo delle performance di ogni brand, interconnesse tra loro e forti di una visione olistica che si pone come obiettivo comune la crescita del business”.

Negli ultimi anni, alcuni punti fermi dell’e-commerce sono stati superati: l’avvento dell’intelligenza artificiale ha reso obsoleta la segmentazione del mercato in base a target ben definiti, la sfida per la crescita digitale ha messo in discussione un’idea statica di tech-agency e un sistema aziendale diviso in compartimenti iperspecializzati e indipendenti è stato sorpassato dalla creazione di aree trasversali e interconnesse.

Per questo, il modello innovativo di Celeste si dimostra vincente. Nel 2023, l’azienda registra una crescita del 35% rispetto al pari periodo del 2022, un raddoppio dei clienti e un incremento del 144% del valore dei deal. Con oltre 300 collaboratori, 200 aziende in gestione e sedi in Italia, Regno Unito, Stati Uniti e Cina, Celeste cimenta la sua posizione come uno dei protagonisti dello sviluppo digitale a livello globale, senza però rinunciare alla sua italianità. A partire dal font con cui è scritto il nome dell’azienda, chiamato “Forma” e creato negli anni ’60 da Aldo Novarese, che ha reinventato l’Helvetica. “Usiamo tutti strumenti stranieri, ma con una modalità unicamente nostra”, afferma Alberto Arcolin.

Con il nostro gusto e la nostra concezione del bello tipicamente italiana”.

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