L'impresa eccezionale

Vacanza cancellata, una piattaforma per rivendere le prenotazioni in hotel

La startup milanese Takyon ha inventato una formula che, grazie a NFT e blockchain, rende rivendibili le prenotazioni alberghiere prepagate che normalmente andavano perse se il cliente non riusciva a utilizzarle

Da sinistra Niccolò Francesco Marino, Vincenzo Bonaccorso, Antonio Picozzi e Simona Graziani
Da sinistra Niccolò Francesco Marino, Vincenzo Bonaccorso, Antonio Picozzi e Simona Graziani

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Vacanza cancellata, una piattaforma per rivendere le prenotazioni in hotel

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Vacanze in hotel saltate per un imprevisto, non tutto è perduto. Adesso è possibile rivendere le prenotazioni prepagate su un apposito marketplace secondario che ne garantisce l'autenticità. Esattamente come avviene con la rivendita dei biglietti per i concerti e i festival musicali. E non finisce qua. La rivoluzione resa possibile da NFT e blockchain potrebbe presto allargarsi a tutti i servizi turistici come: biglietti aerei, pacchetti vacanza, skipass, abbonamenti ai mezzi pubblici e palestre.

A realizzarla è stata la startup milanese Takyon, il cui nome fa riferimento al "tachione", una particella ipotetica che dovrebbe viaggiare a velocità sempre maggiori di quella della luce e la cui esistenza è stata ipotizzata nel 1967 dal fisico Gerald Feinberg della Columbia University. Il meccanismo, almeno per quanto riguarda la prospettiva dell’utente, è semplice. E se per ora riguarda circa 300 hotel tra Italia e Spagna, tra i quali anche i quelli di BWH Hotels Italia, branch italiana di una nota catena americana con cui è appena stato siglato un nuovo accordo, si sta rapidamente allargando a centinaia di altre strutture.

D'altra parte, alzi la mano chi non si è mai trovato di fronte al dilemma: prenotare un soggiorno in hotel scegliendo la tariffa che consente di annullare fino all’ultimo momento o farlo preferendo quella prepagata e non rimborsabile, spesso nettamente più conveniente. Takyon si è inserita in questo spazio, dando vita a un mercato secondario nel quale l'autenticità della prenotazione è garantita dai non-fungible token e dalla blockchain. E nel quale quella prenotazione che prima andava persa se chi l'aveva acquistata non poteva usufruirne, ora mantiente un valore economico.

Una volta messa in vendita sul marketplace della startup, la prenotazione può consentire di recuperare tutti i soldi spesi o almeno una parte. Chi acquista può, infatti, anche fare un'offerta al ribasso, che il venditore è libero di accettare o meno.

Nasce un nuovo mercato dove rivendere le prenotazioni

Una novità a livello globale. "Anche se qualche esperienza simile esiste negli Stati Uniti, là sono partiti applicando il concetto di rivendibilità alla parte travel, cominciando dalle compagnie aeree, mentre noi siamo partiti dall'hospitality, con gli hotel", sottolinea Antonio Picozzi, amministratore delegato e co-fondatore della startup. A tal proposito, "siamo fieri dell'importante partnership che abbiamo siglato con BWH Hotels Italia, uno straordinario traguardo raggiunto ad appena un anno dalla nascita di Takyon. Stiamo proseguendo a passo spedito nella sfida di cambiare le regole del gioco, creando un nuovo mercato nel quale è possibile rivendere le prenotazioni, oggi quelle alberghiere, domani tutte”. La filosofia del team è, infatti, che tutte le prenotazioni in potenza siano rivendibili. “Siamo solo all’inizio e presto annunceremo altre novità”, annuncia Picozzi, che ha lanciato Takyon lo scorso anno insieme a Niccolò Francesco Marino, Simona Graziani e Vincenzo Bonaccorso.

Il miglior compromesso possibile tra prezzo e flessibilità

Il principio sarà sempre il medesimo: il miglior compromesso possibile tra prezzo e flessibilità. Per la serie, non è rimborsabile, ma costa meno ed è rivendibile. In tal senso anche le commissioni del servizio sono state tenute parecchio al di sotto di quelli che sono gli standard dei principali operatori del mercato turistico online. Il cliente che decide di mettere in vendita una propria prenotazione di cui non può (o non vuole) usufruire, paga il 10% di commissione: il 5% va alla piattaforma, il 5% torna all’hotel.

“Tra l’altro questa opzione vale sia nel caso in cui io non possa più utilizzare la mia prenotazione, sia nel caso in cui io decida di rivenderla perché c’è stato un sold out, come accade a Milano durante la Design Week o altrove quando ci sono grossi eventi sportivi o musicali”, conclude Picozzi.

Nessuna sorpresa, quindi, che tra le 300 strutture che hanno già aderito al modello Takyon tra Italia e Spagna ci siano anche alberghi di lusso, come il Grand Hotel et de Milan, a Milano, e il Grand Hotel Victoria a Menaggio, sul lago di Como (entrambi 5 stelle lusso).

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