Terna ha chiuso i primi nove mesi del 2025 con risultati in crescita, confermando la solidità del percorso tracciato dal Piano Industriale 2024-2028. I conti al 30 settembre evidenziano ricavi pari a 2,9 miliardi di euro, in aumento dell’8,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, grazie soprattutto alla crescita delle Attività Regolate e all’aumento del capitale investito riconosciuto (Rab) legato all’entrata in esercizio dei nuovi investimenti. L’ebitda si è attestato a 2 miliardi (+7,1%), mentre l’utile netto di gruppo è salito a 852,7 milioni, con un incremento del 4,9%.
Un andamento positivo accompagnato da un’accelerazione senza precedenti sul fronte degli investimenti, che nei primi nove mesi dell’anno hanno superato 2 miliardi, attestandosi a 2,1 miliardi circa, con una crescita del 22,9% rispetto allo stesso periodo del 2024. Si tratta di un livello record, a conferma della spinta impressa dall’amministratrice delegata Giuseppina Di Foggia.
«I risultati dei nove mesi testimoniano la solidità del gruppo Terna e consentono, ancora una volta, di creare valore per i nostri azionisti, ai quali oggi confermiamo un acconto sul dividendo in linea con la dividend policy del nostro Piano Industriale », ha sottolineato Di Foggia. L’acconto sul dividendo 2025 sarà infatti pari a 11,92 centesimi per azione, coerente con gli impegni assunti.
L’amministratrice delegata ha ribadito la centralità degli investimenti nella rete e nei sistemi di accumulo per sostenere la transizione energetica. «Proseguiamo con impegno il nostro lavoro, consapevoli che lo sviluppo della rete di trasmissione e tutte le iniziative intraprese da Terna diano un importante contributo alla transizione energetica e alla crescita del Paese», ha dichiarato. Di Foggia ha ricordato anche il ruolo dell’Italia come «benchmark mondiale nella gestione del mercato dello stoccaggio elettrico» grazie all’asta Masce, che contribuirà alla sicurezza del sistema e alla riduzione della dipendenza dalle fonti fossili.
L’ebit, a valle di ammortamenti e svalutazioni, si è attestato a 1,3 miliardi (+7,2%), mentre l’indebitamento finanziario netto è salito a 11,7 miliardi, contro gli 11,2 miliardi circa di fine 2024, a supporto della crescita degli investimenti. Tra i principali progetti in corso figurano il Tyrrhenian Link, con l’avvio della posa del cavo marino del polo 2 del ramo est entro l’anno, il Sa.Co.I.3 e l’Adriatic Link, oltre agli interventi legati alla rete elettrica per i Giochi Olimpici di Milano-Cortina 2026.
Il gruppo ha confermato la guidance 2025 e ha ribadito la sostenibilità finanziaria del piano.
«Siamo fortemente focalizzati sulla sua realizzazione del Piano e ribadiamo la nostra capacità di rispettare gli impegni», ha dichiarato il direttore finanziario Francesco Beccali, ricordando che «circa l’88% del capex plan 2024-2028 è già coperto dai contratti ». Beccali ha escluso l’ipotesi di una cessione di quote della rete per finanziare gli investimenti. Ieri in Borsa Terna ha ceduto l’1,3% a 8,9 euro.