Tod's chiede, e ottiene, più tempo per discutere la richiesta del pm Paolo Storari del divieto di pubblicità per sei mesi, nell'inchiesta per caporalato sui rapporti con opifici sub-fornitori. La «società ha preso atto di quanto emerge dalle verifiche effettuate dalla Procura di Milano e ha espresso la ferma intenzione di fare tutto quanto in proprio potere per garantire la sicurezza e la dignità del lavoro, valori che Tod's ritiene da sempre parte del proprio Dna», scrivono gli avvocati del gruppo della famiglia Della Valle, Francesco Mucciarelli e Luisa Mazzola, in un'istanza al gip Domenico Santoro con cui hanno chiesto un rinvio dell'udienza. Rinvio che il giudice ha concesso al prossimo 23 febbraio.
Nell'istanza di cinque pagine dei legali della società si mette in luce che c'è stata la «risoluzione di tutti i contratti con i fornitori della filiera» sotto indagine e, quindi, non c'è il rischio di «reiterazione del reato». I difensori elencano, inoltre, le «attività di rafforzamento, attualmente in corso, del complessivo sistema di controllo di Tod's». Sottolineando che l'azienda, come è stato dato conto anche nel cda dello scorso 20 novembre, intende «proseguire con ancora maggior vigore, nel percorso di rafforzamento del proprio sistema di controllo della filiera produttiva». Bisogna attendere, dunque, «il completamento delle attività attualmente in corso di implementazione».
Da qui la richiesta di rinvio dell'udienza di ieri. Sempre i difensori danno conto di aver saputo degli accertamenti dei pm ad ottobre e che, comunque, la spa aveva già modelli organizzativi e sistemi di controllo adeguati e «dispone da tempo di una mappatura completa del parco appaltatori e sub-appaltatori». Per Tod's «l'adeguatezza del sistema di controllo» non «pare contraddetta dalle risultanze» delle indagini. Ci sono, infatti, «situazioni» che possono essere rilevate solo con «mezzi di indagine» che non sono «disponibili ai privati» e che riguardano nella maggior parte dei casi «soggetto ignoti» alla spa. Sempre i legali scrivono che la società ha interrotto i rapporti con un appaltatore della produzione. Rapporti, aggiunge la difesa, recisi anche con altre imprese della catena. In più, è stato avviato «un nuovo ciclo di formazione obbligatoria per tutto il personale» da gennaio. Ed è stato dato incarico ad un consulente per rafforzare il piano «di audit» sulla filiera produttiva.
Il gruppo rinnova, quindi, l'invito al procuratore Paolo Storari: ci venga «a visitare, per rendersi conto di quale realtà rappresentiamo, di come vivono i nostri lavoratori, considerati, nel settore, tra i migliori del mondo; possiamo assicurare che tantissime sono le aziende italiane che rappresentano modelli di comportamento eccellenti». Tod's propone, inoltre, un tavolo per affrontare il problema.
«Una volta conclusa questa vicenda, crediamo sarà importante confrontarsi nelle sedi opportune per risolvere un problema che, se non viene affrontato nel giusto modo e con una visione ampia, può fermare parte importante del mondo del lavoro italiano, circostanza della quale dobbiamo preoccuparci tutti, ognuno nel suo ruolo», si legge in una nota.