Azimut, gestione del risparmio come unica specializzazione

Luisa Parer

Azimut è un «caso» di imprenditoria finanziaria non comune nel nostro Paese. Oggi è il più grande operatore specializzato nella gestione del risparmio (come fondi comuni di investimento, gestioni patrimoniali e fondi hedge) completamente autonomo da gruppi bancari, assicurativi o industriali. Si distingue, inoltre, per indipendenza unità a solidità visto che a fine ottobre il patrimonio in gestione di Azimut superava la soglia dei 13 miliardi grazie a più di 130mila clienti (prevalentemente privati, ma anche istituzioni quali banche, casse di previdenza, fondazioni) che hanno creduto negli strumenti di investimento del gruppo (70 circa) e in un team di gestione italiano che ha ricevuto il maggior numero di premi dalle agenzie indipendenti di rating.
Indipendenza al primo posto. I gestori di Azimut compiono le loro scelte con l’unico obiettivo di far guadagnare il cliente perché è solo la soddisfazione del cliente che consente al gruppo di crescere.
Nessun condizionamento, neppure psicologico e indiretto, che derivi dalla coesistenza di diverse attività nello stesso gruppo. Ecco perché la specializzazione nella gestione è uno dei punti di forza di Azimut, la cui indipendenza è garantita dall’assetto azionario.
Il giudizio del mercato. La holding del gruppo Azimut è quotata alla Borsa di Milano ed è una blue chip in quanto capitalizza oltre un miliardo di euro. L’azionista più rilevante è il patto di sindacato costituito tra circa 800 persone, tutti dipendenti, manager, gestori e promotori finanziari che lavorano per Azimut. Il flottante (pari al 77% del capitale circa) è diviso tra singoli azionisti, investitori istituzionali (come fondi comuni, fondi pensione e compagnie assicurative) che investono sul titolo perché convinti delle capacità del management.
In ogni caso nessun azionista singolo controlla più del 10% della società e nel flottante prevalgono gli investitori istituzionali esteri: la presenza di azionisti individuali è insignificante (solo il 7% del flottante).
Dalla quotazione nel luglio 2004 il titolo è cresciuto di circa il 140% e ha premiato chi aveva creduto nella capacità di crescita del gruppo.
Leader tra gli indipendenti. Nato alla fine degli anni Ottanta il gruppo Azimut è oggi uno dei protagonisti nel mercato della gestione.
Basti pensare che nei primi 10 mesi del 2006 (dati Assogestioni) Azimut è la prima realtà italiana per raccolta netta nel settore Fondi, che segue nella graduatoria due colossi internazionali.
Nell’anno peggiore per il sistema Fondi che ha visto, in 10 mesi, flussi negativi per circa 15 miliardi di euro, Azimut è decisamente controcorrente: «Tra le prime dieci società che registrano dati positivi di raccolta, oltre ad Azimut ci sono altri gruppi indipendenti.
É un segnale importante in quanto dimostra che i gestori indipendenti sono capaci di produrre rendimenti mediamente migliori di quelli del settore e conquistano via via spazi di mercato», commenta il presidente del gruppo Pietro Giuliani ritenendo «auspicabile che i risparmiatori si rendano conto di questa realtà e cerchino i gestori migliori invece che affidare i propri risparmi alla banca di cui sono clienti senza pensarci troppo». D’altra parte, il fatto che da 49 mesi ininterrotti il gruppo registri dati di raccolta positiva dimostra che i clienti sono soddisfatti e affidano più capitali da gestire oppure presentano i loro amici ad Azimut perché diventino a loro volta clienti.

«Passaparola» su cui si basa la crescita del gruppo che per contro non spende cifre enormi in pubblicità e non ha mai fatto una campagna televisiva.

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