Mette in dubbio lindagine?
«Penso che qualcosa manca, alcune cose mancano».
Alla luce di queste mancanze, una conferma della condanna nei confronti di Olindo e Rosa come la giudicherebbe?
«Vorrebbe dire che giustizia non è stata fatta. Deve essere riaperto il caso e approfondire di più lindagine».
Quindi adesso sapere per lei che in carcere ci sono due persone
«...Forse innocenti come forse colpevoli, è meglio riaprire il caso(...)».
Indagini più approfondite su tutte le persone che potevano avere...
«(...)Che hanno partecipato a questo omicidio. Io sono contento per quello che sto dicendo, almeno avrò la coscienza pulita(...)».
Per lei sarebbe un processo da rifare?
«Secondo me sì. Ripartire da zero(...) Il primo punto che mi fa pensare è quello schizzo di sangue che cè nella porta posteriore dellingresso della casa, dove cè il sangue di Raffaella che è stata colpita allinizio da una persona che cè già dentro».
Secondo lei Yousef si è trovato di fronte una persona che conosceva...
«Sicuramente. Sicuramente lo conosce(...)».
Esclude la vendetta legata agli ambienti criminali
«La escludo e voglio dire un'altra cosa per fare chiarezza che pensano a questa pista ed è giusto che possano pensare così. Dove abita mio fratello e i miei parenti c'erano altri due bambini e allora potevano colpire anche i miei nipoti, questa pista non ha senso, è inutile si stanno arrampicando sugli specchi, è assurda. Questo fa male alla mia dignità, alla mia persona, ho perso dei miei familiari e vogliono farmela pesare anche che è stata colpa mia che sono stati ammazzati, è questo il punto. Dobbiamo essere delle persone intelligenti a trovare le piste, non dobbiamo cadere nello stesso sbaglio. (...) Quando si tratta di accusare un immigrato, me che sono innocente che non faccio parte né di polizia né di giustizia e non me intendo, la prima cosa che faccio quando si tratta di un immigrato, bastano due telefonate una all'aeroporto e una al porto, le vie di uscita».
Diceva però che anche il signor Castagna, quel giorno lì, era convinto che potesse essere stato Lei...
«Quel giorno lì me lo ricordo bene, lo avevo chiamato che erano le sette del mattino per chiedergli che cosa fosse successo perché io l'ho saputo alle quattro e mezza del mattino, non lo ho saputo direttamente che cosa era successo, era una storia lunga, hanno detto che hanno fatto un incidente, qua e là che hanno arrestato mio fratello e mio cugino perché pensano che fossero stati loro ad andarli a colpire con il mio furgone che era incidentato... tutto un casino... per farmi arrivare la notizia piano piano, non mi hanno detto che mia suocera è morta però mia moglie e mio figlio sono in pericolo, di qua e di là... mi hanno detto alla fine se vuoi saperlo proprio che cosa è capitato accendi la tele e vedi. L'ho visto che erano le sei del mattino su TG5. Lo chiamo e gli dico cosa è successo, lui lo sapeva che ero qui in Tunisia perché Raffaella glielo aveva detto, e mi dice vieni che nessuno ti fa niente ma dove sei? Gli rispondo dove devo venire che sono in Tunisia, lui in quel momento trova anche la scusa, perché avrà pensato se il procuratore generale l'ha detto sicuramente lui probabilmente è tornato e l'ha fatto. Seconda la notizia era talmente pesante che lui non ragionava più».
Lei il 26 novembre 2008, in aula, aveva accennato ad una persona che aveva fatto visita in Tunisia, ai suoi genitori. Poi, interrogato dal giudice, ha rinunciato a dire cosa aveva raccontato quello sconosciuto a suo padre e sua madre. Ci conferma che questo episodio è accaduto veramente?
«(...)Mio papà non aveva negato che questa persona fosse arrivata. Quanto allaccaduto, cera questa persona che è venuta a parlare con loro e gli ha detto: Guardate che qua vi stanno portando sulla strada sbagliata».
Lei quindi unendo i vari tasselli dei suoi dubbi: la posizione di Yousef unita alla persona indicata dal tunisino che è andato a trovare i suoi genitori
«La persona che ha indicato questa persona (il tunisino che è andato a trovare i suoi genitori, ndr) ha confidenza con Yousef. Lo conosce benissimo».
Perché non ha parlato fino ad oggi di questi dubbi?
«(...)Per non arrivare farmi buttare fango addosso che ne avevo già abbastanza. Ma purtroppo devo parlare di quello che sta per accadere il tre maggio, devo rimanere in pace; un rispetto anche nei confronti del signor Frigerio di stare zitto perché se parlavo poi lui poteva dire questo mi dà del bugiardo(...) Però non ce la faccio più ad aspettare che magari accada lo sbaglio».(...)
Cosa pensa di Olindo e Rosa?
«(...)Prima andavo lì sicuro e dicevo i mostri di qua e di là. Poi non ho mai più detto nulla su di loro».
Quindi per lei adesso sapere che ci sono in carcere due persone
«
Forse innocenti come forse colpevoli è meglio riaprire il caso (...)».
Dovessero confermare la condanna allergastolo per Rosa e Olindo, con tutti questi elementi, secondo lei giustizia sarebbe fatta?
«Per me, no. Per me no. Spero tanto che questo messaggio arriverà ai giudici della Cassazione. (...)Però se il lavoro è stato fatto male allinizio, le conclusioni saranno peggiori».
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