«Baarìa», un film-evento che fa discutere

Forse era segnato dal giorno dell’inaugurazione della 66ª Mostra del cinema di Venezia quando «Baarìa» fu proiettato come film d’apertura, sebbene in concorso, il destino del kolossal di Giuseppe Tornatore: un film destinato a dividere. Giunsero gli elogi di Berlusconi, rinnovati pochi giorni fa: «Credo che non ci possa essere italiano che si sottragga al piacere di vedere questo film, consiglio a tutti di andarlo a vedere e sono orgoglioso che sia stato prodotto da Medusa». Nel frattempo i critici si sono divisi, ma la maggioranza pur favorevole, non si è spesa in lodi sperticate. Soprattutto, è scomodo il paragone con «Nuovo Cinema Paradiso», sempre ambientato nella provincia siciliana del dopoguerra e premiato dall’Oscar come miglior film in lingua non inglese.

Anche «Baarìa» è stato scelto per entrare nella cinquina dei film stranieri che poi si contenderanno la statuetta il 7 marzo 2010. Infine, non sono mancate le polemiche per la scena che ritrae l’uccisione in un macello di un toro. Ora, sulla qualità dell’opera di Tornatore, intervengono due firme del «Giornale» come Marcello Veneziani e .

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