Baby gang di Nervi Presi altri due «rapinatori»

Il «branco» era di sette ragazzi terribili. Quattro erano stati arrestati mentre incassavano i soldi dell’estorsione. Gli altri erano rimasti nell’ombra, ma ora i carabinieri della stazione Nervi e della compagnia di San Martino li hanno identificati. Di loro, uno è finito in cella nel carcere minorile di Torino, un altro è costretto a non lasciare Genova, a restare in casa dalle 9 di sera alle 5 del mattino e può uscire per andare a lavorare.
La baby gang non c’è più. Sgominata. Tradita dall’ultimo colpo messo a segno. A Nervi, verso metà settembre, in sette avevano aggredito e rapinato del cellulare un quattordicenne. Poi gli avevano chiesto il riscatto. Quattrocento euro per riavere il telefonino senza che nessuno se ne accorgesse, senza che i genitori lo venissero a sapere.
Ma la giovane vittima non ha avuto problemi a confidarsi con i familiari ed è poi andata dai carabinieri di Nervi a sporgere denuncia. Il 26 settembre, data concordata per il pagamento del riscatto, al momento dello scambio sono intervenuti i militari e hanno arrestato tre ragazzi e una ragazza che facevano parte della baby gang. Anche il quel caso il magistrato non aveva avuto dubbi, scegliendo per qualcuno il carcere minorile (visti i precedenti e il ruolo ricoperto nella banda) per altri una sorta di arresti domiciliari con l’obbligo di frequenza della scuola.
Ma i carabinieri non si sono fermati. Gli investigatori della compagnia di San Martino hanno dato la caccia agli altri baby terribili, a coloro che hanno preso parte alla rapina.

Due di loro, entrambi non ancora maggiorenni, sono stati individuati sulla base di elementi che i militari giudicano molto netti. Uno, come detto, è finito in cella a Torino, l’altro potrà continuare a lavorare, ma non potrà lasciare Genova, né uscire di casa la sera.

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