Una baby-gang spadroneggia nell’area tra Bravetta e Pisana

Nonostante siano già stati fermati dai carabinieri, i giovani malviventi continuano a terrorizzare i ragazzi del quartiere Emergenza sicurezza per il campo nomadi di Villa Troili

Sembra un film americano degli Anni Ottanta, ma è la realtà di Roma, anno 2007, quartiere Bravetta. Una banda di giovani teppisti terrorizza i ragazzi, li picchia, ruba loro soldi, cellulari, persino le scarpe. Sono quattro, cinque persone. Tutti minorenni. Colpiscono spesso davanti ai licei Montale e Malpighi. Uno di loro, a dispetto della giovane età, è un pugile a livello agonistico. Stazionano per lo più all’inizio di via dei Gonzaga, tra via della Pisana e via Bravetta, o davanti al mercato di piazza dei Visconti.
Un paio di mesi fa i capibanda sono stati interrogati dai carabinieri alla presenza dei loro avvocati. Anche se, fanno sapere dalla caserma di via dei Feltreschi, non è stato facile vincere la paura delle vittime che non volevano fare i loro nomi né effettuare riconoscimenti fotografici. In attesa del processo, il Tribunale dei minori dovrebbe emettere nei loro confronti dei provvedimenti restrittivi. E intanto le loro scorribande vanno avanti.
Racconta R., che abita proprio a via dei Gonzaga: «Più di una volta mi hanno minacciato. Ci ho anche rimesso il telefonino. Purtroppo non posso evitare di incontrarli, specie di sera, quando torno dalla palestra, perché mi muovo a piedi. Ecco perché ultimamente cerco sempre qualcuno che mi porti a casa in macchina». Comuni scene di piccola delinquenza di periferia, si direbbe. Se non che, le voci preoccupate si moltiplicano. Voci di genitori. Sono in molti a descrivere risse e episodi di molestie in cui sono rimasti coinvolti i loro figli e le loro figlie. Gianni, due figli che vanno a scuola, dice che «non si può aspettare che succeda qualcosa di grosso perché i media e le istituzioni si occupino di noi». E continua ricordando i problemi di un quartiere che tra l’altro deve sopportare da più di cinque anni il campo nomadi di via di Villa Troili e per il quale lo sgombero - parziale - del Residence Roma non ha significato un aumento palpabile della sicurezza. Quartiere che fa parte del municipio XVI, dove il 21 dicembre scorso Giampiero Stramucci fu ucciso da due tossicodipendenti mentre sostava al semaforo di piazzale Dunant. «Non vorrei - conclude Gianni - che fossimo costretti a difendere i nostri ragazzini per conto nostro». Alcuni dei membri di questa banda, peraltro, vivevano fino a poco tempo fa proprio al Residence. Come D., che ne conosce qualcuno. E che parla di loro raccontando storie di famiglie disgregate, tra problemi economici e cocaina. Di ragazzi che passano la giornata in strada, sfogano il disagio facendo branco, con i loro padri e le loro madri che li appoggiano contro le forze dell’ordine. «Ormai diversi alunni che frequentano le scuole superiori di Bravetta sono costretti a farsi accompagnare dai genitori - dice Fabrizio Santori, capogruppo di An al municipio XVI - è una forma di limitazione della libertà personale indotta dalla paura.

Andare da soli sarebbe un azzardo, stretti come sono tra due fuochi: bande di nomadi e bande di italiani. Il mio partito denuncia da mesi questa situazione - continua - abbiamo anche preparato un dossier. Ma né Veltroni né il prefetto Serra ci hanno dato retta. A questo punto, cominceremo a fare dei filmati».

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