«Il racket dei baby mendicanti, dei disabili (finti o veri), dei lavavetri, delle prostitute, dei parcheggiatori abusivi, dei disoccupati-accattoni crea un giro daffari di vari milioni di euro tutti, probabilmente, a vantaggio della criminalità organizzata. Le zone della città maggiormente interessate sono il centro, la zona dei Navigli, piazza Duomo, viale Monza e le varie stazioni della metropolitana».
È quanto si legge in una nota di Codici (Centro per i diritti del cittadino). «Un vero e proprio business, questo dellaccattonaggio - commenta Ivano Giacomelli, segretario nazionale di Codici -. In alcuni casi ci è stato segnalato che gli sfruttati vengono addirittura fisicamente accompagnati sul luogo dove andranno a mendicare, prettamente nelle vicinanze dei semafori o sulle strade del lusso milanese».
In questo caso il fenomeno potrebbe essere paragonato, per le dinamiche con cui si manifesta, a quello della prostituzione. Chi sono infatti i soggetti che accompagnano i mendicanti? Unipotesi è che si tratti di «protettori» che accompagnano al lavoro il mendicante, controllano i suoi spostamenti e lo riprendono a fine giornata, intascando il guadagno di una giornata di lavoro.
«In qualità di Associazione di tutela dei cittadini siamo in dovere di segnalare le anomalie nel sociale e intervenire con opportune segnalazioni laddove percepiamo del marcio - prosegue Valentina Coppola, responsabile dello sportello legale di Codici -. Tuttavia spetta alle forze dellordine accertare i fatti e avviare indagini, intervenendo e favorendo, con lausilio di una buona politica sociale, un programma di reinserimento e assistenza per le vittime del racket».
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