da Cagliari
Si offriva come baby sitter per poter abusare sessualmente, filmare e fotografare i bimbi affidati alle sue cure. È questa l'accusa con la quale i Carabinieri del Comando provinciale di Cagliari hanno arrestato una donna originaria di Firenze, ma da tempo residente a Arzachena (Gallura), Monica Chirollo, di 42 anni. I reati contestati alla donna, che è stata rinchiusa nel carcere San Sebastiano di Sassari dopo essere stata arrestata nella sua casa di Arzachena, sono violenza sessuale, detenzione di materiale pedopornografico e maltrattamento di animali, che venivano impiegati nei «giochi» sessuali. Nell'abitazione i Carabinieri hanno scoperto anche un vasto archivio con foto e filmati: i soggetti ripresi sarebbero quasi tutti bimbi affidati alle sue cure. Nel dare la notizia dell'arresto, i Carabinieri hanno anche diffuso la foto della donna, lanciando in contemporanea un invito ai genitori che le avessero affidato i figli, a mettersi in contatto con l'Arma. La vicenda è stata scoperta dopo la segnalazione fatta da una volontaria che presta assistenza ai ricoverati in un ospedale sardo. Una giovane degente straniera aveva manifestato i suoi sospetti sul comportamento della baby sitter e la volontaria aveva riferito il fatto ai Carabinieri che hanno avviato le indagini che in poco più di due mesi hanno consentito di raccogliere gli elementi che hanno convinto il pubblico ministero a chiedere e ottenere l'arresto della Chirollo dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Cagliari.
La necessità di rendere nota la vicenda e il volto della donna accusata di abusi sessuali sui bimbi affidati alle sue cure, nasce dalla certezza che la Chirollo, negli ultimi tre anni, ha reiterato il suo comportamento oltre che nella sua casa di Arzachena, dove aveva realizzato una sorta di asilo nido, anche nel cagliaritano, dove è partita l'inchiesta, e in altre località.
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