Baci e abbracci, la tribù dell’amore blocca Milano

Sconosciuti si scambiano effusioni per strada e fermano tram e taxi per una stretta di mano. L’idea nata in Rete

Pamela Dell’Orto

Ore 18 e 40. Corso di Porta Ticinese inizia a popolarsi. Ragazzi e ragazze si accalcano davanti al bar Rattazzo. Qualcuno beve una birra e fuma una sigaretta, ma nessuno è qui per l’aperitivo. Sembrano tutti impacciati, scrutano gli altri con facce interrogative. Arrivano gruppi di maschi e di ragazzine, fidanzati e fidanzatine, drappelli di amici che sghignazzano. Tutti si guardano intorno.
Ore 18 e 45. Marciapiedi pieni di gente (centinaia di ragazzi), fotografi dovunque. Un fischio e parte la musica de Il tempo delle mele (Dreams are my reality a massimo volume). Lo stereo se lo porta in spalla Matteo, 19 anni, seguito da un’amica. Si fermano in mezzo alla strada e si baciano. Poi arriva Alessandra. Inizia a baciare e abbracciare chiunque le capiti davanti, e qui iniziamo a capire perché tutta questa gente si è data appuntamento qui. Il passaparola è partito dalla rete: qualcuno si è inventato un sito (www.bill2.org, inutile collegarsi durante il raduno, il portale è andato in tilt). Chiunque si può «logare» e dare idee. Una mail del fantomatico Bill sparge la voce dei cosiddetti «flashmob»: «Il popolo di Bill ha parlato chiaro. La stragrande maggioranza delle proposte sul tema “love“ che ho ricevuto dice: baciamoci, accarezziamoci, blocchiamo il traffico con le nostre effusioni. Io obbedisco». Il messaggio lo riceviamo anche noi, siamo curiosi e decidiamo di andare all’appuntamento.
Ore 18 e 50. Intorno a noi c’è chi si bacia e chi si abbraccia, chi si dà una pacca sulla spalla (partono timidi poi si scatenano) e chi una stretta di mano, Alessandra arriva e abbraccia anche noi. Un gesto liberatorio, non c’è che dire.
Alcuni ragazzini si sono già piazzati in mezzo alla strada. In due o tre bloccano un taxi, danno la mano al tassista e lanciano baci ai passeggeri. La scena si ripete con macchine (ma corso di Porta Ticinese non era chiuso al traffico?), moto, motorini, biciclette. Chi sta al gioco si ferma. Gli altri, scocciati, vanno oltre. La jeep dei vigili del fuoco si ferma: qualcuno stringe la mano al guidatore. Mentre la polizia municipale passa veloce a sirene spiegate, una coppia ci dice: «Insomma, bisognava pure far succedere qualcosa, in questa città grigia».
Ore 19. Corso di Porta Ticinese è completamente bloccato. La gente è ovunque e due tram sono costretti a fermarsi. Uno dei due conducenti sta al gioco: le ragazze salgono a turno, lo baciano sulla guancia, i ragazzi gli stringono la mano. Lui ride, forse non gli sembra vero. La gente applaude. Il collega non deve averla presa bene perché, tempo cinque minuti, arriva il controllo Atm che fa sgomberare tutti e fa ripartire i tram (però prima i due conducenti si stringono la mano). L’entusiasmo cala ma non del tutto.

Una bella ragazza in motorino viene accerchiata da una decina di ragazzini scatenati. E mentre ci allontaniamo in bici, un gruppo di studenti (giovanissimi) ci riempie di baci. Niente male per una città in cui tutti sono (o sembrano) sempre arrabbiati.

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