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Badanti in regola con 500 euro

Con 500 euro si potranno regolarizzare colf e badanti extracomunitari senza titoli validi per il soggiorno in Italia. Da mercoledì scorso, infatti, è in vigore la legge anticrisi che al suo interno contiene l’articolo 1-ter che consente ai preziosi aiutanti, purché effettivamente tali, di non essere oggetto di un provvedimento di espulsione.
La norma sarà efficace dal primo al 30 settembre prossimi ed entro quella data andranno presentate le domande di regolarizzazione allo sportello immigrazione (per i provenienti da Paesi extra-Ue) o al locale istituto della previdenza sociale per i cittadini comunitari. Ma attenzione: la domanda potrà esser presentata solo da cittadini italiani che possano attestare di essere titolari di reddito non inferiore a 20mila euro annui per nuclei familiari con un solo percettore di reddito (non inferiore a 25mila se i percettori sono più di uno).
La dichiarazione dovrà essere limitata a una sola unità per i lavoratori domestici e a due unità per gli assistenti di persone affette da patologie o handicap che limitano l’autosufficienza. Ma chi potrà essere regolarizzato? I lavoratori che hanno svolto questo tipo di attività almeno a partire dal primo aprile scorso. Potranno essere regolarizzati anche coloro che in passato sono stati oggetto di provvedimenti di espulsione perché sprovvisti di permesso di soggiorno o perché il permesso era scaduto. Anche coloro che hanno presentato domanda secondo il decreto «flussi» 2007/2008 potranno avanzare una nuova istanza: la precedente decadrà automaticamente. Non potranno invece essere sanate le posizioni dei cittadini espulsi per motivi di sicurezza, ordine pubblico, terrorismo e di quelli condannati, anche solo in primo grado, per reati per i quali sia previsto l’arresto in flagranza.
Nell’attesa che il procedimento di regolarizzazione sia portato a termine, il cittadino straniero non potrà essere espulso. In ogni caso, coloro che presenteranno false dichiarazioni attraverso la contraffazione e la falsificazione di documenti rischiano il carcere da uno a sei anni.
In attesa che appositi decreti del ministero del Welfare determinino le modalità di versamento del contributo forfettario di 500 euro (che non sarà deducibile dalle imposte) e la sua ripartizione su base regionale, si può ragionare su alcune cifre. La relazione tecnica allegata alla norma nel decreto anticrisi ne descriveva infatti gli effetti. La «sanatoria» dovrebbe interessare circa 300mila soggetti (130mila comunitari e 170mila extra-Ue) e determinare 1,3 miliardi di euro di maggiori entrate contributive per l’erario nel quadriennio 2009-2012. Il solo forfait dovrebbe generare un introito di 150 milioni. Il saldo netto dovrebbe invece attestarsi a circa 350 milioni perché vanno imputate a minore entrata sia le detrazioni per colf e badanti sia le maggiori spese del servizio sanitario nazionale.

Il surplus relativo al 2009 e al 2010 sarà comunque destinato alla ricostruzione in Abruzzo fornendo margini più ampi nell’assegnazione dei fondi Fas.

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