Marco Guidi
Il nastro trasportatore girava e rigirava, ma delle valigie neanche lombra. Intorno, una folla smarrita e sconsolata: i passeggeri del volo Alitalia 5726. Da quanto diranno poi, era quasi unora che attendevano di recuperare i propri bagagli, lunedì sera. Dalle 22.35, orario di sbarco a Linate del loro aereo, sino alle 23.30, quando hanno deciso che non se ne poteva più di pazientare. Era il momento di agire. I circa cento passeggeri provenienti da Catania si sono così diretti, furiosi, verso il piazzale dello scalo. Un solo obiettivo: recuperare le proprie valigie. Il piazzale è però area off limits per i clienti e solo il personale ne è ammesso. Lì le valigie sostano in attesa di essere smistate. Il «blitz» dei viaggiatori è così fallito sul nascere. A bloccarli ci hanno pensato gli agenti della Polaria, che sono intervenuti non appena il manipolo di improvvisati assaltatori ha sfondato gli sportelli antipanico. Respinta lincursione, i passeggeri sono stati costretti alla ritirata, di nuovo in direzione della sala adibita al recupero bagagli. Una manciata di minuti e finalmente sono riusciti a rientrare in possesso del proprio trolley. E a sgattaiolare fuori dallo scalo, tra insulti e proteste.
Dario Balotta, segretario lombardo della Fit-Cisl, parlando dellepisodio ha sferrato un duro attacco alla Sea. «È un disguido da imputare alla cattiva amministrazione da parte di chi gestisce laeroporto. È inammissibile che la Sea abbia utili enormi ma risparmi sul personale. Lunedì sera gli addetti al nastro trasportatore erano solo due».
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