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Baghdad sotto attacco: 95 le vittime Autobombe contro i palazzi governativi

Almeno sei esplosioni quasi simultanee hanno scosso il centro di Baghdad causando 95 morti e 563 feriti. Due le autobombe: la prima nelle vicinanze della fortificata Zona Verde all’esterno dell’edificio del ministero della Difesa; l’altra vicino al ministero dell’Economia. Si tratta del primo attacco multiplo coordinato nel centro della capitale irachena. (Guarda il video della tragedia)

Baghdad - Una raffica di attentati nel cuore della capitale iraqena. Novantacinque persone morte, 563 ferite, sei esplosioni a catena vicino alla "zona verde" di Baghdad. La strage nella capitale costringe a ripensare la politica della sicurezza ed avviene esattamente nel sesto anniversario degli attentati agli uffici Onu nella capitale che uccisero 22 persone, fra cui il rappresentante speciale delle Nazioni Unite Sergio Vieira de Mello. Questa mattina i due attentati principali hanno preso di mira il ministero degli Esteri e quello delle Finanze. Secondo quanto hanno riferito fonti di polizia alla tv satellitare Al Jazeera, due camion imbottiti di esplosivo erano stati parcheggiati vicino alle sedi dei dicasteri. La deflagrazione vicino al ministero degli Esteri ha lasciato un enorme cratere in strada e ha danneggiato l’edificio.

Colpito anche il Parlamento Lo scoppio ha coinvolto numerose automobili di passaggio e ha fatto esplodere alcune delle finestre del palazzo del Parlamento. Le immagini televisive mostrano il quartiere residenziale attorno alla zona verde devastato dall’esplosione: macchine sventrate, gente insanguinata, palazzi colpiti, il cielo invaso da una nube nera. Due colpi di mortaio sono caduti all’interno della protettissima "Zona verde", sede dei palazzi del governo e delle ambasciate; un terzo colpo è atterrato all’esterno.

Impennata di violenza Si tratta del peggior momento a Baghdad dopo il ritiro delle truppe statunitensi nelle loro basi, almeno nelle zone cittadine, e il passaggio della gestione della sicurezza nelle mani degli iracheni. Il precedente giorno più sanguinoso nella capitale era stato il 24 giugno, quando una bomba su una motocicletta aveva ucciso 62 persone a Sadr City, quartiere a prevalenza sciita. Il numero di morti violente era diminuito di un terzo il mese scorso: 275 decessi contro i 437 di giugno. Ma nonostante il generale calo della violenza degli ultimi mesi, gli attentati contro le forze di sicurezza e i civili restano comuni a Baghdad e nella grandi città del nord di Mosul e Kirkuk.

"Piani malvagi contro la libertà" "Queste zone in teoria sono molto protette" osserva, parlando della zona verde, il giornalista Ahmed Rushdi interpellato da Al jazeera. "Non solo per i posti di blocco, ci sono sempre i servizi attorno. Ma come si fa a dire alla gente che Baghdad è sicura se ci sono esplosioni proprio nella zona che dovrebbe essere la più sicura di tutte?" Sàad Muttalibi, consigliere del ministero per il Dialogo e la Riconciliazione, osserva che "questa è la continuazione dei piani malvagi di chi non vuole vedere un Iraq stabile e libero, di chi ha l’intenzione di mantenere le forze americane in Iraq anche dopo l’accordo che è stato firmato perché i soldati Usa lascino il paese".

Ban Ki Moon: "Sono addolorato" Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, si è detto "addolorato" per gli attentati di oggi a Baghdad.

"Sono addolorato per il fatto che le violenza continua, con la serie di attacchi compiuti oggi a Baghdad in cui sono morti numerosi innocenti", ha dichiarato Ban nel corso di una cerimonia al Palazzo di Vetro per la prima «giornata dell’azione umanitaria» dell’Onu.

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