Bagnasco, l’intellettuale più vero di una città che si perde per strada

Bagnasco, l’intellettuale più vero di una città  che si perde per strada

Caro Massimiliano, il Presidente della Cei Cardinale Angelo Bagnasco è sicuramente l’intellettuale più lucido e più «intenso» sul quale Genova oggi possa contare.
Credo sia del tutto irrilevante il distinguo fra laici e cattolici.
Il cardinale è il numero uno. È il numero uno perché è persona che studia ed analizza i fatti alla luce certo della dottrina della chiesa, ma in particolare perché mette al centro dei suoi pensieri l’uomo, il valore della persona nella sua essenza più alta. Il Cardinale parla di valori, di educazione come fattore imprescindibile per la formazione degli individui e direi del cittadino in una forma «priva» di connotazione religiosa a priori.
È l’intellettuale più «vero» perché ha il coraggio di dire con lealtà e trasparenza come vanno le cose nel mondo ed in questa città senza alcuna inclinazione politica e senza la paura di essere impopolare. La morale, l’eticità dei comportamenti non hanno una valenza politico partitica.
Quello che oggi spesso la politica perde per strada è l’uomo, la persona come soggetto predisposto a vivere in gruppo con precise regole e doveri. L’egoismo, o meglio gli egoismi figli dei nostri tempi non hanno a che fare con il buon governo della società, anzi la distruggono. Mi dispiace per i Liberal più scatenati, ma gli anni ’80 io li ho vissuti.
Genova avrebbe bisogno come il pane di altri Bagnasco gente disposta a parlare ed a cercare il dialogo fra le persone, ma purtroppo il coraggio oggi non è genovese. La vitalità del pensiero, la capacità nell’intraprendere, il volersi rapportare con il prossimo pur nella diversità delle idee costituiscono variabili della vita necessarie per la crescita e lo sviluppo.
Il mio parere è noto, in assoluto, Genova è una città sorda e muta figlia di un relativismo culturale devastante.
Ma questo non fa cassetta e quindi la città fa finta di non vedere.

E dirò di più, Genova volutamente fa di tutto per non rendere il giusto omaggio ai suoi figli migliori senza guardare in faccia a nessuno anche di fronte alle persone che manifestano un «pensiero alto», infatti Genova è la testimonial migliore del «pensiero debole» e questo non è casuale.
Genova negli anni è diventata abilissima nel non vedere per poi meravigliarsi, quasi con sdegno, se poi si finisce in basso.

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