Bagnone festeggia con il gioco nella storia

È il nuovo giallo di Bagnone di Lunigiana che ancora sulle tracce dei 148 milioni sbancati al Superenalotto la scorsa estate, sembra vantare anche una recentissima vincita al Win for Life. Sempre all'unica ricevitoria, il bar di Simonetti, che asciuga i bicchieri, ti guarda disincantato, non conferma nulla perché non ha riscontro, ma dice che sì, la voce circola insistente. Sornione, svicola. Stella per un mese, no? «Ma scherza? I media ci hanno violentato, si sono ficcati ovunque, ci hanno assediato. Basta. Poi è tornato tutto come prima, nessuno è cambiato; l'unico aspetto positivo è che lavoriamo di più. Soprattutto il fine settimana ci sono comitive che vengono qui per tentare la sorte».
Il mistery cresce, sul passaparola, sulla scaramanzia. E adesso anche Win for Life. Leggenda metropolitana? Ci sta, che i dettagli vanno tutti ricostruiti e interpretati. Nove mesi dopo, ancora sulla scia dei 148 milioni rimbalzati sul mondo ad innescare un mese di euforia-follia collettiva. Quella degli altri però, mica dei bagnonesi. Che i media hanno schedato, scavato nei tratti, filmato nei buchi più oscuri per stanarli sul segreto della fortuna. A strofinar gigli e imbastire riti propiziatori. Hanno lasciato fare. A riflettori spenti, chiocchiati nelle loro vite che hanno tenute ben salde. Nonostante la «caccia al vincitore» continui, un po' sfacciata, un po' camuffata, un po' provocatoria, un po' canzonatoria. E pensare che Bagnone sia un po' il Brigadoon della sorte, consola. Ci si mette in fila e via, per le strade di questa Lunigiana lunatica, tra statue stele e sogni premonitori. Bagnone immutato canta alla luna e cavalca l'immaginario collettivo in bilico tra il reale e la sua proiezione. E a quagliare in pratica ci prova il sindaco Gianfranco Lazzeroni, riflessivo quanto basta per non volare in quota con la dea bendata ma per flirtarci sì, nell'immediato. Ecco la «Fortuna in gioco», tre giorni di Festival a culminare il 22 agosto, data della vincita milionaria, per risognare Bagnone tutto. «Stiamo cercando sponsor per un progetto che vuole essere territoriale: - spiega Lazzeroni - a Bagnone si è vinto, ma è il territorio che bisogna promuovere». Tre giorni di incontri, giochi nelle piazze del paese con allestimenti e ragionamenti sul concetto di gioco nella storia. E soprattutto giochi che coinvolgano le famiglie, «senza istigazioni all'azzardo, sia ben chiaro - puntualizza il sindaco - In palio solo premi simbolici».
È Bagnone che riafferma la radice sana del suo giglio bendato, scolpito su un pilastro della via principale. Conosciuto urbi et orbi per una vincita d'azzardo, rivendica il ricreativo-ludico su cui intende tirar dritto: «Proporremo incontri con sociologi sulla dipendenza dal gioco - dettaglia - e film e concerti che rientrano nel discorso fortuna». Marchio già registrato e il jolly come logo per il borgo della Fortuna, con l'ipotesi di coinvolgere per la prossima edizione anche i bambini delle scuole. Sull'onda lunga della vincita milionaria, di cui non c'è ad oggi notizia: «La gente continua a fare ipotesi, - conferma Lazzeroni - il minimo indizio viene amplificato, spesso mi fermano, e qualcuno insiste, è sicuro che sia uno piuttosto che l'altro». Il lato oscuro d'una fortuna inebriante, quello che ti martella dietro tutto, fino in fondo. Ma la vincita è stata incassata, no? «Sì, dicono a Milano». Eppure il sindaco ci crede ancora alla manna per il Comune, «magari poche migliaia di euro all'anno per partecipare ai bandi», e riferisce di una strana telefonata: «Pochi giorni dopo la notizia, un uomo, qualificandosi come il vincitore della somma, ha chiesto ripetutamente d'incontrarmi.

Voleva essere riconoscente a Bagnone per quella vincita di passaggio e mi ha invitato a Roma. Non sono andato. Mi ha risposto che avrebbe fatto lui quanto riteneva opportuno al momento opportuno». Ancora una favola bella? Chissà. A Bagnone però ci credono ancora.

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