da Londra
I nomi sono diversi, ma stavolta ci sarà un pizzico di fascino in più nella maratona di Londra. Stefano Baldini correrà una delle sue gare preferite (sarà la nona partecipazione) contro i soliti africani (Lel, Limo, Kibet, Wanijiru) e contro Ryan Hall, 25enne americano davanguardia, maratoneta di belle speranze. Cento anni dopo, la storia potrà rivivere il duello italo-americano fra Dorando Pietri e Johnny Hayes: solo unillusione, magari un sogno da trascinare fino alla partenza, ma il caso e gli organizzatori ci stanno provando. «E magari, fra cento anni, qualcuno si ricorderà anche di me», ha scherzato Baldini, facendo caso alla coincidenza.
Difficile che il campione olimpico possa battersi per la vittoria. Pechino probabilmente sarà un capolinea, mentre Londra gli dirà come sta la sua macchina da corsa. La situazione non è particolarmente brillante. «Voglio correre veloce per aumentare le motivazioni e capire il mio stato fisico», ha spiegato durante la conferenza stampa.
Il sole di ieri potrebbe lasciare posto a tempo variabile, non proprio quello preferito da Baldini. «Invece credo che a Pechino ci sarà caldo-umido: in quei casi sono più competitivo». Londra dirà qualcosa sulla Olimpiade del campione azzurro (mentre ieri Gebrselassie ha annunciato che correrà i 10mila metri). «Qui non farò corsa di testa, gli altri penseranno al record del mondo, io a migliorare il tempo rispetto a quello di New York (2 ore 1158)». La tv americana Nbc lo intervisterà dopo la gara per uno speciale da trasmettere durante i Giochi.
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