di Gaetano Bruno*
Egregio Direttore, sabato, gazebo a Sestri Ponente del Pdl. Un'iniziativa per raccogliere attraverso delle firme, il consenso dei cittadini per i Candidati al Congresso, ma anche un'occasione per mantenere quel legame di affetto e di simpatia per chi si sente rappresentato, sebbene a Sestri Ponente. Sì in quella Sestri che in un comizio, tanti anni fa, Pietro Nenni la definì la piccola Russia, quindi una piazza rossa per eccellenza e che solo la venuta di Berlusconi ne ha ridimensionato la caratteristica di intransigente massimalismo. Anche ieri, quindi, il pomeriggio è trascorso nel dovuto rispetto. Ma non sino alla fine. Questa volta l'intolleranza si è manifestata, anche se non con quella violenza di piazza organizzata, come nel caso della venuta di Berlusconi. Stavamo smontando il gazebo e raccogliendo i vari documenti e bandiere, quando all'improvviso sentiamo un botto, un rumore di qualcosa che si era rotto a terra a pochi passi da noi. Era un uovo che ormai non poteva più essere né fritto né cotto. Non sono riuscito a vedere chi fosse l'autore del gesto nobile, perché fuggito come un codardo! Mi è venuta in mente una frase del sindaco Vincenzi: Genova è la città più democratica d'Italia. Non è che per un uovo cada il mondo, ma è il contesto che non trova una sua spiegazione (che invece c'è). Ieri una giornata tranquilla. Eppure quel gesto è il sintomo dell'impossibilità di avere il rispetto di chi fa politica con altri valori.
*Capogruppo F.I.
Municipio Sestri-Cornigliano
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