Cronaca locale

Il Balletto della Scala se ne va in tournée a Cipro

Appena tornato dal Messico, riparte subito per Larnaka dove «Il sogno» di Balanchine inaugurerà il festival

Piera Anna Franini

La Scala è in viaggio per il mondo. Non è la Scala delle grandi voci, dei registi dall’estro italiano o di un’orchestra rinvigorita da grandi bacchette. È quella di un corpo di ballo che pur in un Paese poco sensibile – per usare un eufemismo – alle questioni di danza si sta ritagliando uno spazio tutto suo. Spazio, poi, di rilievo all’interno di un teatro alla ricerca di un autore.
Il Balletto della Scala ha da poco rimesso piede a Milano, rientrato dalla tournée in Messico: giusto in tempo per rifare le valigie. Si riparte per un giro di appuntamenti imperniati sul repertorio nelle corde del Teatro alla Scala, più la sfida di titoli contemporanei di recente acquisizione. 5 e 6 luglio a Cipro, nell’Anfiteatro di Larnaka, dove la compagnia già si era esibita nel 1995 e dove ora torna siglando l’evento di apertura dell’edizione 2005 del Larnaka Festival. Sarà pure l’appuntamento conclusivo del Mese italiano a Cipro patrocinato dall’Ambasciata d’Italia dell’isola. Poi di nuovo in Italia, il 9, al Ravenna Festival. E ancora, settembre speso al Teatro Real di Madrid.
Nel baule, Il Sogno di una notte di mezza estate di George Balanchine, su musiche di Felix Mendelssohn, scene e costumi di Luisa Spinatelli, vale a dire il balletto che dal 2003, quando la Scala lo ha avuto in esclusiva europea, ha girato tutto il mondo, da San Pietroburgo a Rio, riapprodando agli Arcimboldi in gennaio, con il marchio milanese.
Si alterneranno nei ruoli chiave di Titania, il suo cavaliere, Oberon, Bottom, i primi ballerini della Scala Marta Romagna, Gilda Gelati, Mick Zeni, Alessandro Grillo, Riccardo Massimi, già impegnati nelle passate trasferte del “Sogno”. Nella Spagna modernista, la Scala presenterà un trittico contemporaneo, in parte visto agli Arcimboldi, con le firme di George Balanchine (Theme and Variations) – Jerome Robbins (The Cage) e Maurice Béjart (Le sacre du printemps, talvolta con la presenza dell’étoile Massimo Murru).
Certo spiccano le due serate cipriote, nel profondo Mediterraneo, dove il Sogno balanchiniano conoscerà il suo debutto nazionale. Tappe inserite all’interno delle iniziative del programma MiMed dell’Ufficio Relazioni Internazionali del Comune di Milano, volte all’integrazione, alla reciproca conoscenza e al dialogo tra le istituzioni milanesi e le comunità del Mediterraneo e del Medio oriente.
La Scala gioca, così, l’asso del Sogno. Di un balletto “molto bello da vedere e da ballare”, confessò la stessa Alessandra Ferri, Titania agli Arcimboldi lo scorso gennaio. Un balletto che sembra contenerne due, con un primo atto narrativo dove si raccontano le vicende dei personaggio e quindi lontano dalla poetica di Balanchine, pioniere del balletto astratto. Il Balanchine classico lo troviamo infatti nella seconda parte, con il suo carico di virtuosismo caro agli amanti della danza.
Il Sogno battezzato alla Scala in questi due anni è stato a San Pietroburgo e al Festspielhaus di Baden Baden, nell’estate 2004 al Festival di Aspendos in Turchia e al Teatro di Erode Attico ad Atene per le manifestazioni legate ai Giochi Olimpici 2004, nell’autunno 2004 in Brasile, ai Teatri di Rio e San Paolo, con dieci recite per un totale di 20mila spettatori.

In abbinata al Lago dei cigni, Sogno di una notte di mezza estate è stato allestito all'Auditorio Nacional di Città del Messico per sei recite con un totale di circa 30mila presenze.

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