BresciaNove anni, positivo allanfetamina. In ospedale la parola lhanno detta: ecstasy. Come un adolescente impasticcato in discoteca. Siamo sul lago di Garda, che di locali notturni e storie di droga pullula, ma questa è unaltra storia, molto diversa. Non centra il disagio giovanile, qui cè qualcosa di strano, una sorta di giallo. Il bambino, perché di un bambino si tratta, non è ovviamente un assuntore e, a quelletà, di discoteche ha solo sentito parlare.
E lecstasy che gli hanno trovato nel sangue allospedale di Gavardo allora? Gli investigatori stanno cercando di capire. Ieri sembrava potesse essere tutta colpa di una caramella. Il bambino che abita a Gavardo, sè sentito male dopo essere tornato dalloratorio. «Ha avuto una crisi, ha iniziato a gridare e a rompere tutto nella stanza» ha raccontato il nonno. Ha distrutto perfino il mappamondo a cui teneva tanto. Insomma, era fuori di sé al punto che nessuno è riuscito a calmarlo. Non cè stato altro da fare per i genitori che chiamare il 118. Poi allospedale la sorpresa esce dalle analisi: cè anfetamina nel sangue. «Ha ingerito ecstasy» è il responso dei medici.
Il bambino intanto dopo ore di convulsioni è migliorato e sè alzato dal letto. Ma il mistero sulla provenienza dello stupefacente è ancora fitto. Il piccolo ha rivelato di avere ricevuto dalla catechista due caramelle, pescate da un vaso del bar, e che una «aveva uno strano sapore». Da catechismo poi sarebbe stato prelevato dalla mamma e sarebbe rimasto sempre con i genitori, sino alla crisi e al ricovero. Ma come ci sarebbe finita lecstasy nel vaso? Uno scherzo crudele? Potrebbe davvero essere qualcosa del genere. Le indagini seguono tante piste, per prima quella di una strana «visita» dei ladri alloratorio, avvenuta la notte prima. Lintrusione potrebbe essere una coincidenza, come non esserci relazione tra caramelle e anfetamina.
Ma potrebbe essere anche il contrario. Pare che i ladri penetrati nel bar parrocchiale abbiano riservato una certa attenzione ai vasi di caramelle. Che qualcuno avesse nascosto delle pastiglie di stupefacente e poi sia tornato a prenderle, dimenticandone distrattamente una? Senza escludere lo scherzo incosciente di lasciar cadere una pastiglia nel vaso, mimetizzandola tra le caramelle.
I carabinieri hanno ascoltato il curato, la maestra di catechismo e le mamme degli altri bambini. Ma sanno anche che la soluzione del giallo potrebbe non trovarsi nelle ore trascorse alloratorio.
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