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La banca dei rom: 120 chili di soldi falsi

Franchi svizzeri e sterline inglesi: erano destinati a una «stangata»

La banca dei rom: 120 chili di soldi falsi

Basta con la solita vecchia refurtiva, una volta era per lo più bestiame. Oggi nei campi sosta si trova un po’ di tutto, dalla droga al denaro falso, o meglio «facsimile», per realizzare «bidoni» degni del miglior Vittorio Gassman del «Mattatore». Peccato che polizia e carabinieri, dimostrando come sempre in questi casi scarso senso dell’umorismo, intervengano ogni tanto con sequestri, arresti e denunce.
Il colpo più sensazionale, quanto meno per la stranezza del ritrovamento, viene messo a segno da Francesco Anelli, fresco di nomina a dirigente del commissariato Rho-Pero: ben 120 chili di facsimile di euro, franchi svizzeri e sterline britanniche. Attenzione non denaro falso, per il quale il solo possesso rappresenta un reato ben specifico, ma una perfetta riproduzione, il solo colpo d’occhio ingannerebbe chiunque. Ma basta prendere i soldi in mano per sentire che la carta è liscia e impossibile da confondere con la filigrana. In più c’è stampata, anche se in una posizione quanto meno ambigua, giusto per essere coperta dalla fascette che tengono insieme le mazzette, la scritta «facsimile».
In pratica è denaro che va solo visto, e per pochi istanti, per realizzare quel che in inglese viene chiamato, non a caso, «rip-deal» dove deal sta per accordo d’affari e rip per strappo. Tradotto in pratica si tratta di quel particolare tipo di truffa, in cui appunto si stanno specializzando i nomadi, realizzata solitamente via internet, attraverso un confuso giro di soldi. Per capirci al momento dell’acquisto si propone un ulteriore affare sull’affare: lasciando capire che la provenienza del denaro non è del tutto lecita, viene proposto l’acquisto di valuta straniera a un cambio vantaggiosissimo. Al momento della consegna del denaro, succede sempre qualche «incidente» che distrae il «pollo» il quale poi si ritrova senza denaro vero e con una valigetta di carta straccia. I 120 chili di facsimile sono stati trovati in possesso di un croato durante un controllo al campo nomadi di Rho. L’uomo, con diversi precedenti specifici, è stato ovviamente denunciato.
Banale, se vogliamo, a questo punto il sequestro di un chilo di cocaina proveniente dalla Spagna (valore circa 150 mila euro) effettuato dai carabinieri del Reparto operativo di Novara al campo sosta di via Monte Bisbino.

Qui sono stati arrestati Tarik Crnalic, 37 anni e Salinha Omerovic, di 28, nomadi di origine bosniaca, sorpresi e confezionare pacchetti di coca, di cui hanno inutilmente cercato di disfarsi, all’interno di una roulotte. I due però erano solo gregari: a capo del mini-sodalizio infatti c’era una donna, Ferida Hrustic di 51 anni, fermata nella sua casa di Baranzate.

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