Banca Generali in 10 anni al top delle reti «private»

Guidata dal dg Mossa spegne la decima candelina da quando è quotata. Masse in gestione cresciute del 15%

Ennio Montagnani

Anniversario d'eccezione per Banca Generali che celebra questa sera a Palazzo Mezzanotte i 10 anni di quotazione in Borsa. Il top management, guidato dal direttore generale Gian Maria Mossa, si prepara a incontrare la comunità finanziaria in un meeting in cui ripercorrere le linee guida dello straordinario sviluppo, cogliendo anche le sfide sul tavolo nei progetti futuri, e poi a festeggiare con i propri ospiti e i testimonial (Alex Del Piero e lo chef stellato Davide Oldani) le 10 candeline. La società si presenta all'appuntamento forte dei migliori numeri di raccolta della propria storia, con circa 4,5 miliardi (+31%) e il primato nel mondo Assoreti per volumi e produttività dei propri consulenti. In bacheca poi alcuni recenti importanti riconoscimenti internazionali: dalle riviste del Gruppo del Financial Times, The Banker e Private Wealth Management, la nomina a «Best Private Bank in Italy» (miglior banca private in Italia), mentre dall'Istituto tedesco di qualità arriva il premio per la «Miglior qualità nel servizio dalla rete di consulenti» da sondaggi indipendenti che misurano il giudizio direttamente dalla clientela.

E pensare che al debutto in questi stessi giorni di 10 anni fa non erano mancati i dubbi intorno all'ennesima matricola nel comparto bancario. Il prezzo di 8 euro, allora in un momento comunque positivo per i listini mondiali da diverso tempo, aveva sollevato qualche critica inizialmente alla luce di numeri che esibivano masse intorno ai 17 miliardi, utile inferiore ai 2 milioni, dal lavoro di una folta rete di oltre 2.500 promotori di provenienza eterogenea con portafogli medi di 7 milioni circa. Ebbene, a 10 anni di distanza a leggere l'ultimo bilancio di Banca Generali e le valutazioni di mercato, emerge un quadro diametralmente opposto. I profitti hanno superato in 9 mesi i 118 milioni con una crescita del 97% nel terzo trimestre. Nonostante le complessità dei mercati le masse sono aumentate del 15% su base annuale a oltre 45 miliardi, e il portafoglio medio degli attuali 1750 consulenti-private banker si aggira intorno ai 25 milioni.

Questo trend di crescita non è passato inosservato al mercato. Il titolo è infatti salito di circa il 200% in termini di total return, forte di garanzie di dividendi medi nell'ordine del 5-6% ogni anno. Nello stesso periodo l'indice Ftse Mib ha perso il 40% circa, e quello che racchiude tutte le banche italiane l'80%, rivelando un cambiamento epocale negli equilibri finanziari di Piazza Affari. Banca Generali è oggi la sesta banca per capitalizzazione, tra le top per redditività e profitti, come per le valutazioni di solidità: non avendo debiti in bond verso la clientela, mai fatto aumenti di capitale e con sofferenze praticamente pari a zero. Ma la banca del Leone pare non voglia fermarsi troppo a guardare nello specchietto retrovisore il cammino fatto. Mossa, oltre alla forte accelerazione commerciale, sta infatti seguendo da tempo un chiaro indirizzo verso la qualità e l'esclusività di servizi per un posizionamento da vera banca private.

Il disegno strategico prevede lo sviluppo di soluzioni distintive nel wealth management e un modello di servizio orientato alla protezione dei patrimoni con strumenti tecnologici innovativi. La centralità della rete e della professionalità dei consulenti resta il trait d'union di una storia che, nonostante i 10 anni trascorsi, sembra solo agli inizi.

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