«Dovete sembrare professionali, non alla moda. Attente ai profumi, indossate scarpe coi tacchi, ma non troppo alti, truccatevi sempre, mettete anche solo un po’ di rossetto». Nel bel mezzo della peggiore crisi economica degli ultimi trent’anni, mentre i Grandi sono riuniti a Davos per trovare una via d’uscita alla recessione e mentre la disoccupazione nel Regno Unito rischia di arrivare a quota tre milioni entro la fine dell’anno, la Banca d’Inghilterra finisce nella bufera per un corso dedicato alle sue dipendenti, in cui si elargiscono consigli su gioielli, rossetti e abbigliamento.
«Dress for success» - come in una vecchia canzone dei Roxette - è il titolo del seminario dello scandalo, che ha fatto infuriare le femministe e ha riaperto il dibattito sul codice di abbigliamento in ufficio.
«Le scarpe e le gonne devono essere dello stesso colore, niente cavigliere», è un altro dei suggerimenti sfoderato durante il corso. La parola d’ordine è sembrare carine e professionali «ma non in quel modo lì...», con un chiaro riferimento al «modo» di presentarsi di chi è professionale sì, ma sul marciapiede...
La crisi dei mutui ha lasciato migliaia di persone senza casa, l’economia rallenta in maniera sempre più preoccupante, ma alla Banca d’Inghilterra si occupano del look delle loro impiegate. Spendendo denaro prezioso per un tema apparentemente frivolo: l’aspetto esteriore o la presentabilità sul posto di lavoro. È questa l’accusa mossa dalle femministe e da un gruppo di avvocati chiamati in causa per difendere le dipendenti. Secondo gli esperti in pari opportunità, manager e impiegate della Banca d’Inghilterra hanno ora in mano gli estremi per far causa. «Discriminazione sessuale» è l’accusa mossa alla Bank of England. Le lezioni «sono l’esempio di un ambiente sessista. Se le donne vengono giudicate per quel che indossano, questo significa che sono trattate diversamente dai loro colleghi maschi», ha detto all’Independent l’avvocato Lawrence Davies. Ma le critiche arrivano anche da parlamentari, economisti e gruppi per la difesa dei diritti delle donne.
E la questione ha aperto un dibattito acceso su Internet, dove i lettori non ha perso occasione di dire la loro. «La Banca d’Inghilterra dovrebbe avere altro a cui pensare in questo momento invece che occuparsi di tacchi e rossetti», scrive "robynne hood" sul sito del quotidiano inglese. Ma gli uomini si ribellano: «Mi è stato detto spesso in ufficio di presentarmi con l’abito e la cravatta. Ma nessuno ha sollevato il problema del sessismo», dice stizzito "petegilbert". E ancora "tessmeyer": «Diciamo la verità.
Dubito che la banca avrebbe speso soldi per una questione del genere se non fosse convinta di avere un problema con l’abbigliamento delle sue dipendenti».In attesa di sapere come finirà, conviene fare un salto dall’estetista e fare incetta di rossetti. Il posto di lavoro, specie in Inghilterra, in questo momento è roba preziosa.
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